Se il Ministero dell’Agricoltura non interviene immediatamente, il 2024 potrebbe chiudersi in modo drammatico per molti olivicoltori delle province di Brindisi, Lecce e Taranto. È l’allarme lanciato da CIA Agricoltori Italiani di Puglia, che torna a denunciare il blocco delle pratiche Xylella relative agli indennizzi del biennio 2020 e 2021.
“Lo abbiamo già ricordato una settimana fa, ma nulla si è mosso,” afferma l’associazione in una nota. “L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruire le pratiche perché mancano i fondi necessari, e il tempo stringe. Se almeno l’annualità 2020 non verrà liquidata entro l’anno, gli agricoltori perderanno completamente quanto dovuto”.
CIA Puglia si appella quindi al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, chiedendo un intervento immediato. “È inconcepibile essere arrivati a questo punto. Il rischio è che il Natale si trasformi in un momento amarissimo per un settore già al collasso, con conseguenze economiche devastanti per tutta la filiera”.
Già nelle scorse settimane, l’associazione aveva inviato una lettera al Ministro Lollobrigida, all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province interessate e ai parlamentari locali, sollecitando lo stanziamento dei fondi per il biennio fermo.
Il presidente regionale Gennaro Sicolo sottolinea le drammatiche conseguenze economiche della fitopatia Xylella, in corso da oltre un decennio: riduzioni drastiche delle produzioni, costi di gestione insostenibili, difficoltà di accesso al credito e rischio di ricorrere a prestiti illegali. “Il tessuto agricolo e imprenditoriale è in bilico, e con esso l’intero equilibrio economico del territorio”. avverte Sicolo.
CIA Puglia ribadisce l’urgenza di avviare le istruttorie e liquidare i fondi ministeriali per il 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione. “La celerità è fondamentale: gli agricoltori devono far fronte agli investimenti già effettuati e ripartire con le loro aziende. Se le risorse non saranno erogate entro il 31 dicembre, si rischia un ulteriore tracollo”.
L’appello degli olivicoltori attende ora una risposta concreta.
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