FRANCAVILLA F.NA – Alberto Villa, tecnico della Virtus Francavilla, ha presentato la gara in programma domani contro il Latina (calcio d’inizio ore 18.30, diretta in chiaro e in esclusiva su Antenna Sud) ai canali ufficiali della società.
Mister, queste due partite possiamo considerarle come il primo campanello d’allarme di questo avvio di stagione per il modo in cui sono arrivate le sconfitte? E soprattutto: cosa deve cambiare, anche a livello di atteggiamento, per ripartire?
“Deve sicuramente cambiare l’atteggiamento, perché quello avuto in queste due partite è stato sbagliato, c’è stata paura, non c’è stato coraggio, c’è stata poca intensità e questo non deve mai mancare nella nostra squadra ma soprattutto non deve mancare mai l’idea di giocare a calcio e la mentalità che abbiamo avuto finora, quella di lavorare tanto su questo e continuare a farlo. Non credo sia un campanello d’allarme perché questa squadra è quella delle prime 7 giornate, non penso che in 10 giorni ci si dimentichi di giocare a calcio o di correre come abbiamo sempre fatto”.
Nel dopo-gara di Monopoli ha fatto cenno anche alla condizione fisica: crede che qualcuno stia cominciando a pagare la scarna preparazione?
“Sicuramente qualcuno la sta pagando perché quando non si è svolta la preparazione all’inizio si va molto sull’entusiasmo, sull’euforia e poi pian piano le gambe cominciano a riempirsi, non riescono a svuotarsi, ad ossigenarsi come sicuramente succede dopo una preparazione, quindi si arriva con il fiato corto e gli altri chiaramente devono sopperire a questa mancanza e correre di più. Bisogna risolvere questo problema, pian piano lo stiamo facendo come abbiamo sempre fatto, abbiamo anche cambiato per qualcuno sessioni di allenamento”.
Nell’ottica di quanto detto poco fa, c’è il Latina: una trasferta insidiosa, ma è in questi momenti di difficoltà che lo spirito Virtus ha sempre fatto la differenza. Che partita si aspetta?
“Il Latina è un’ottima squadra, l’ha dimostrato sul campo, ha sempre fatto molto bene, è una squadra che gioca a calcio, una squadra con un’identità ben precisa. Lo spirito deve essere quello che ci ha contraddistinto finora, una squadra che lotta su tutti i palloni, che gioca a calcio, che da battaglia a tutti. Poi, come ho sempre detto, nel calcio ci sono tre risultati e può succedere di tutto. Noi però non dobbiamo perdere la nostra identità che è quella di giocare e di combattere. In questi momenti deve venir fuori il gruppo, l’unione, l’umiltà. Questo non deve mancare mai”.
Ha in mente qualche rotazione nell’undici di partenza? C’è la possibilità di vedere dall’inizio gente esperta come Gavazzi e Polidori? La loro esperienza può essere utile in un momento come questo?
“Sicuramente qualcosa cambieremo perché dovendo disputare tre partite in una settimana, giocando ogni tre giorni, proveremo qualche soluzione in questa rifinitura e vedremo cosa succederà”.
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