Foto di Francesco Miglietta

Virtus Francavilla, Magrì: “Sì al ripescaggio se ci sarà la possibilità”

FRANCAVILLA F.NA – Queste le dichiarazioni di Antonio Magrì, presidente della Virtus Francavilla, nella conferenza stampa convocata in data odierna: “In questi giorni siamo stati un po’ avari di informazioni e comunicazioni, ma solo per preservare un ambiente già particolarmente provato e comunque avvertivamo una certa tensione per il momento. Abbiamo voluto preservare la squadra per raggiungere l’obiettivo. Avrei potuto parlare subito dopo la gara col Monopoli, metterci la faccia e prendermi la responsabilità come ho sempre fatto, però sinceramente la delusione era tanta e non me la sono sentita. Anche se eravamo preparati a una simile evenienza, quando succede poi ci sono sempre le emozioni. Tutto l’ambiente, non solo la squadra, non era pronto a questa retrocessione, speravamo di potercela comunque fare. La squadra si è rivelata sicuramente non all’altezza del compito, dobbiamo essere onesti nel dirlo però fino alla fine ce la siamo giocata e fino all’87’ del derby di ritorno eravamo salvi. È facile oggi dire o fare nomi su chi ha sbagliato, il calcio è così, è imprevedibile. Ho fatto passare qualche giorno per metabolizzare: ho spento il telefono per un po’ di giorni, ero molto deluso e sconfortato. Non nascondo che avevo anche pensato di chiudere questo discorso, è stato un anno difficile che mi ha provato anche fisicamente negli ultimi mesi. Ho seguito la squadra in modo veramente importante, sono stato quasi tutte le ultime partite in panchina, con i calciatori in ritiro, come non ho mai fatto. Non è servito, però abbiamo la coscienza pulita: abbiamo fatto il possibile, gli errori nascono a monte della stagione e già nell’allestimento della squadra e nello smantellamento di quella precedente.

Sulle strategie dell’ultima annata: “Forse siamo stati un po’ frettolosi nel cambiare una rosa che ci aveva deluso. Farlo, poi, è anche costoso perché abbiamo fatto incentivi all’esodo, creando un handicap economico. Volevamo fare una squadra giovane, più frizzante, ma è uscita male. Ad agosto c’è stato un avvicendamento di direttori sportivi ed è cambiata la strategia; poi siamo stati frettolosi anche nell’esonero dell’allenatore perché effettivamente era la squadra che non era all’altezza del compito, si poteva proseguire e fare il mercato con lui; a gennaio non siamo stati bravi a rimettere a posto la squadra nonostante una disponibilità economica importante già dal 2 gennaio. Mi assumo le responsabilità di quest’ultimo anno, ce le prendiamo come società. Poi le scelte vengono anche prese da persone che vengono pagate per fare la loro professione. Chiedo scusa alla piazza e ai tifosi per le amarezze e le delusioni vissute quest’anno, mi dispiace perché dopo tanti anni abbiamo vissuto anche questo tipo di esperienza. Tutto è stato fatto in buona fede, nell’interesse del Francavilla. Abbiamo fatto anche investimenti importanti sulle strutture, sul settore giovanile e quindi siamo qui per prenderci la responsabilità”.

Sul futuro: “Ho metabolizzato quanto successo e non voglio arrendermi, lasciare le cose nei momenti critici. Dopo un’attenta valutazione ho deciso di andare avanti (scoppia l’applauso di tutti i tifosi presenti, ndr) e con maggiore forza e determinazione. Rilanciare il progetto e aprire un nuovo ciclo, vincente. Faremo il possibile anche per fare il ripescaggio in Serie C (altro applauso, ndr) perché questa città lo merita, lo meritano i tifosi, lo meritiamo noi come società. Non per quanto fatto quest’anno, perché siamo retrocessi meritatamente, però ce lo meritiamo per tutto quello che abbiamo fatto, per la nostra storia, per gli otto anni di Serie C seguendo la mission della Lega Pro, valorizzando i giovani ed essere serbatoio delle serie inferiori. Oggi diversi nostri ex calciatori giocano in Serie A, in Europa, ce ne sono tanti in B. Tutto questo percorso è quello che la Lega ci chiede di fare. Abbiamo investito tanto sulle strutture, siamo stati gli unici a mantenere la parola sui lavori allo stadio. Abbiamo fatto la Curva, poi la tribuna, l’adeguamento energetico dell’impianto. Ci siamo presi l’onere di prendere in carico la gestione di uno stadio che prima era un campo sportivo. La tribuna ancora oggi vengono a vederla club di Serie A e Serie B per prendere spunto: siamo diventati un modello anche da questo punto di vista. Al Comune costava oltre 100mila euro, a noi gestirlo costa 50mila euro in più e ci siamo impegnati a fare investimenti fino a un milione di euro, che abbiamo superato, paghiamo il fitto e non abbiamo contributi. Non voglio fare polemica, però tutto questo deve essere apprezzato e valorizzato. Perché poi non bisogna fare due pesi e due misure quando poi si affidano strutture sempre pubbliche a condizioni diverse. Saranno oggetto di discussione per il futuro, tutti devono prendersi responsabilità: noi facciamo tutto per la città, ci rimettiamo tempo e soldi e quindi non per interessi. Faremo il possibile per tornare in C: con il ripescaggio oppure sul campo. Non sono ancora usciti i criteri ufficiali, le ipotesi che si fanno sono sulla base dello scorso anno. Penso che settimana prossima avremo delle risposte in merito alle iscrizioni e quindi valuteremo tutto. È inutile vendere fumo, parleremo quando ci saranno notizie ufficiali e se avremo la possibilità del ripescaggio lo faremo. Altrimenti ripartiremo dalla D cercando di allestire una squadra forte e competitiva per tornare in C il prima possibile. Continueremo a fare calcio come abbiamo sempre fatto, investendo su strutture e settore giovanile. Abbiamo responsabili bravissimi, che vanno avanti come se nulla fosse successo. L’Under 15 si sta giocando lo scudetto. Ci sono tanti avvoltoi attorno al nostro vivaio. Questo lavoro non deve essere disperso e stiamo lavorando per trattenere tutti, ci punteremo anche in Serie D e stiamo riscuotendo il sostegno da parte di tutti. E poi ci tengo a ringraziare i tifosi: hanno sempre sostenuto, è stato bello vedere la Curva piena. Sono stati straordinari, nonostante un campionato non all’altezza. C’è stata una bella risposta, anche fuori casa. E poi voglio ringraziare tutti gli sponsor: se ho ritrovato questo entusiasmo nell’andare avanti è anche grazie a loro, che fin dai primi giorni mi hanno sostenuto e incitato ad andare avanti. Se il ripescaggio si farà costerà tanto e da tutti, locali e non, ho riscontrato sostegno soprattutto in caso di ripescaggio aumentando l’impegno. Possiamo anche retrocedere come è successo, ma abbiamo credibilità e faccia pulita: noi a differenza di tanti altri rispettiamo gli impegni, non fallirà mai fin quando ci sarò io. Prendiamo i calciatori che possiamo, nel rispetto della sostenibilità economica: è facile spendere tanto e poi far fallire la squadra. Il nostro è sempre stato un calcio sostenibile, gli altri non lo fanno: c’è concorrenza sleale. È facile prendere giocatori e poi non pagare i contributi o non iscriversi al campionato. Il sistema deve trovare gli anticorpi per evitare questo: poi scapperanno gli imprenditori sani e resteranno gli affaristi che fanno fallire le società. Adesso dobbiamo ritrovare entusiasmo e mi piacerebbe per il prossimo anno anche guardarmi le partite, ritrovando entusiasmo. Vi anticipo che nella scelta del nuovo direttore sportivo cercherò una figura che sia importante, che si prenda carico della gestione e che faccia le sue scelte sulla base del budget che gli daremo perché è giusto sia così. Poi insieme sceglieremo l’allenatore e i calciatori. Risoluzioni? C’è chi ci ha dato una mano tra quelli che sono andati via. C’è chi è scappato, confermandosi non all’altezza non solo come calciatore ma anche come uomo”.

Il vicepresidente Donatiello: “Non voglio ripetere quanto detto dal nostro presidente. Noi dobbiamo tentare il ripescaggio, dobbiamo cercare di ritrovare entusiasmo. Se andiamo nel passato, in 8 anni ho sempre detto che i playoff non importano. A me interessa la Lega Pro. Un anno siamo andati anche a Palermo e siamo finiti sulla Rai. Chiedo scusa anche io a tutta la città, tutti abbiamo preso un pugno in faccia e abbiamo capito davvero cosa davvero significa rimanere in Lega Pro come ho sempre detto. Ringraziamo la famiglia Magrì che ancora una volta sta dando dimostrazione: la sopportazione delle nostre famiglie la sappiamo solo noi. Per la delusione anche di uomini di cui non ci aspettavamo”.

Magrì sul progetto futuro: “Le ultime situazioni di ritorno non ci hanno mai premiato. Non è una regola, preferirei escluderli. Gli ultimi eventi di ritorni di allenatori e giocatori non sono mai stati positivi. Villa? Ho sbagliato a esonerarlo perché in quel momento bisognava andare avanti e sistemare le cose col mercato. Con il mister ci siamo visti, rimane un grande rapporto perché è stato uno degli artefici della scalata dall’Eccellenza alla D. Anche lui avrà sbagliato se siamo retrocessi, però non dobbiamo fare l’errore di scegliere prima l’allenatore e poi il diesse; ma il contrario. Non chiudo le porte a una riconferma perché non è stato l’artefice della retrocessione”.

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