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Virtus Francavilla, Coletti: “Test importante, vogliamo la vittoria”

Dopo due pareggi consecutivi, la Virtus Francavilla di Tommaso Coletti va alla ricerca della prima vittoria in campionato, alla Nuovarredo Arena contro il Martina. Una sfida ricca di insidie, ma che rappresenta un banco di prova importante per confermare i progressi delle ultime settimane: “Ogni partita è un banco di prova importante, ma soprattutto verso noi stessi a prescindere dall’avversario, per il nostro percorso di crescita. Non posso non essere felice per l’approccio della squadra in entrambe le gare, i ragazzi hanno mostrato valori. Questa gara arriva nel momento perfetto perché dobbiamo abbinare atteggiamento, coraggio e idee per vincere questa partita, lo vogliamo assolutamente. Mi aspetto una partita completa sotto tutti i punti di vista, ho calciatori con grande animo e faremo una partita gagliarda. Tutto dipende dal nostro atteggiamento, ogni gara nasconde insidie ma noi abbiamo studiato il modo di provare a superare il Martina. Fin qui sono state tre partite con caratteristiche diverse, ma questa è perfetta per far vedere i progressi. Al Martina vanno fatti i complimenti per l’impiego dei giovani, per come giocano e per i risultati”.

Come sta la squadra?
“La squadra sta bene, si allena a velocità e intensità importante. C’è qualche acciacco, bisogna conviverci. Domani valuterò la formazione migliore, tutti si mettono a disposizione. Iocolano mi ha mostrato interesse verso la proposta tecnico-tattica che avevo, ha voluto partecipare dall’inizio ai video. Sono tutti curiosi, non vedo l’ora di avere anche Simone. Si è rimesso a disposizione anche Russo, quando avrò tutti sarà difficile fare la formazione ma anche un vantaggio ulteriore”.

De Luca imprescindibile?
“È forte nel duello, dà tanti vantaggi. Ma anche Ceesay ha fatto una bella partita a Brindisi, Bolognese ha altre caratteristiche. E tra loro si crea una miscela che dà la possibilità di cercare ogni settimana la combinazione giusta. Sono contento di tutti”.

Che incrocio sarà da un punto di vista emotivo?
“Martina è un ricordo bellissimo, che si abbina a un ricordo pesante che ho vissuto e mi ha forgiato. Uscì dalla Primavera del Bari, Lavello e poi Riccardo Di Bari mi portò a Martina Franca. Facevo parte di una squadra che lottava per la salvezza, ma davvero forte, che presentava calciatori forti. Ricordo Mitri, Barbosa, Da Silva, calciatori da cui ho imparato tanto. Ricordo la partita di Coppa Italia contro la Juventus retrocessa in B. Il ricordo meno bello, a fine stagione fui aggredito da qualche tifoso: tanti decidono di mandare certificati, ho voluto finire, ci siamo salvati ai playout. Sono felice di questo: momenti negativi possono dare lo slancio dal punto di vista caratteriale. Mi ha preparato per tanti episodi che sono successi dopo (sorride, ndr)… A prescindere da tutto sono contento di vivere questa partita”.

Lambiase o Latagliata, è un dualismo che torna utile.
“Assolutamente sì, ma in ogni ruolo. Quando si ha la predisposizione al sacrificio, si possono fare tanti ruoli. Vedete Baglivo, a centrocampo ha fatto benissimo. Ci si stimola a vicenda durante gli allenamenti, ci sono partite dove si può impiegare uno o l’altro. Non esistono titolari e riserve, ai calciatori ho sempre detto che ognuno è titolare dei minuti che gioca. Basta un episodio per cambiare una partita, che può durare anche sette secondi. E io devo vivere per quei sette secondi. Devo essere pronto a cogliere l’occasione e tutto passa dall’allenamento. Più persone ho sul pezzo, più scelte un allenatore ha”.

Qual è l’idea sul caso Turris-Taranto in Serie C?
“È una situazione che si ripete da anni. Sarebbe opportuno avere dei controlli maggiori per evitare di falsare tutto, le società e i presidenti fanno tanti sacrifici perché quella è una categoria che andrebbe riformata, con pochi incassi e tanti costi. Trovare una società come la Virtus è raro, andrebbe data una linea corretta di gestione. Ho fatto per tanti anni la C e sono stato a tutela delle persone in difficoltà. Sono piazze purtroppo tribolate, è successo anche a Foggia: è un peccato per i tifosi, per le città, ma anche per i calciatori che affrontano determinate situazioni. Chi ha la competenza per poter trovare correttivi, deve farlo. “.

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