Giornata di presentazione in casa Virtus Francavilla, con Antonio Calabro nuovo allenatore e Domenico Fracchiolla nuovo direttore generale. Queste le dichiarazioni.
MAGRI’ – “Siamo qui per presentare due nuove figure, che faranno parte del club per il prossimo campionato. Sono due figure che qui hanno fatto bene in passato, non hanno bisogno di presentazione. Fracchiolla è stato uno dei diesse più importanti mai avuti a Francavilla. Anzi, credo questo club abbia avuto due direttori sportivi importanti: uno è Stefano Trinchera, che salutiamo, che ha iniziato la sua carriera qui e che ha fatto un percorso importante, vincendo tanto. L’altro è Fracchiolla, che è stato qui a Francavilla dopo Trinchera, ci ha fatto realizzare le maggiori plusvalenze. Ha portato tantissimi giocatori importanti o che lo sono diventati. Abbiamo realizzato circa un milione e mezzo di plusvalenze, da Folorunsho a Partipilo, Prestia e Sarao. Alcuni di loro sono qui con noi, Caporale, Tchetchoua, Mastropietro e che fanno ancora parte di questo club. Il suo lavoro è stato apprezzato più dopo che quando era qui a Francavilla, quando c’è stata la possibilità di riaverlo ho colto subito l’occasione. Con Calabro abbiamo disputato gli anni più importanti, vincendo tanto e anche con tanti giovani, con un budget quasi dimezzato rispetto ad altre squadre. E quel quinto posto in Lega Pro resta ancora vivo. Siamo felici di averli riaccolti nel nostro gruppo, adesso guardiamo avanti con fiducia. Noi, come club, abbiamo fatto un percorso importante. Abbiamo avuto in questi giorni contatti anche con altri allenatori, ma c’era questo sogno di riportare Calabro a Francavilla e ci siamo riusciti: ci abbiamo messo poco a convincerci entrambi, son bastate poche ore. Tornare a lavorare con persone che già si conoscono, credo sia importante anche a livello calcistico. Ha sposato in pieno i nostri obiettivi, sappiamo ciò che chiede e le sue idee, ha una mentalità vincente. È arrivato il momento di alzare l’asticella, pur mantenendo i piedi ben saldi a terra”.
FRACCHIOLLA – “Sono contento di tornare qui, è un percorso che riprende. Abbiamo sempre mantenuto un contatto continuo, successo e sulla base di rapporti costruiti tra persone vere. Mi fa piacere tornare qui, per me sarà un piacere e una scoperta lavorare con persone che stimo come Calabro e Antonazzo. L’unica promessa che faccio, spero di essere il collante tra tutte le aree della società. Ho ritrovato tante figure professionali, specializzate. Questa società vuole crescere e questo è il momento ideale”.
CALABRO – “È un piacere rivedere tutti fisicamente, anche se non siete mai stati lontani nel cuore. L’ultima frase di una lettera che scrissi quando andai via era “rimarrò sempre un vostro tifoso” e così è stato. Ho sempre avuto a cuore quanto successo qui a Francavilla. È stata una continuazione di successi, di belle stagioni. Si è fatto bene anche dopo Calabro, questo vuol dire che la società ha lavorato bene e di mettere tutti nelle condizioni di potersi esprimere al meglio. Sento tante cose nel mio cuore. Andrò su un concetto per me basilare: tornare in un posto dove si è fatto bene, è una responsabilità enorme. ‘Ma se penso a ciò che è stato il passato, non devo tornarci’, mi sono detto. Ma se penso al futuro, ho fatto bene ad accettare. Questo impegno è più difficile rispetto alla prima prima esperienza. Voglio scrivere qui pagine ancor più belle di un nuovo capitolo, per questo sono tornato. Ho accettato immediatamente. Ho tanta rabbia e spero di ripagare la fiducia. Non vedo l’ora di fare casino, di vedere lo stadio pieno, di abbracciarci e soffrire quando ci sarà da farlo. Le persone cambiano, anche le cose, cambia tutto. Come siamo cambiati in meglio o in peggio, sono le esperienze della vita che ti formano, Ho più esperienza, ma alla base deve esserci la determinazione che avevo quando sono arrivato qui nel 2014. E mi interessa che quella rabbia, quell’umiltà che ho incontrato in questa piazza quando sono arrivato… ci sia ancora. Sono momenti storici diversi: quando siamo arrivati in Lega Pro, eravamo spinti da un grande entusiasmo. Se mi sono imposto di non fare l’errore di pensare al passato, mi auguro che la piazza sia così: non deve esserci la puzza sotto al naso, non possiamo pretendere di vincere ovunque. Si può fare, ma con umiltà. Dobbiamo valorizzare anche i giovani, c’è tanto lavoro da fare. Alzeremo l’asticella sì, ma senza perdere di vista gli obiettivi. Facciamo parlare il campo”.
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