Violenza negli ospedali, la Politica chiede il ‘daspo sanitario’

La recente aggressione al personale sanitario del Policlinico Riuniti di Foggia ha sollevato ancora una volta il tema della sicurezza negli ospedali. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha chiesto che lo Stato garantisca maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle strutture sanitarie. L’episodio, avvenuto il 4 settembre, ha visto i familiari di una ragazza morta durante un intervento chirurgico aggredire i medici del reparto di chirurgia toracica.

Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione, ha ribadito durante una visita in ospedale che “la violenza non può mai essere giustificata”, esprimendo solidarietà agli operatori aggrediti. Ha inoltre sottolineato la necessità di un miglioramento nell’organizzazione del pronto soccorso e di maggiori misure di sicurezza.

Nel frattempo, il senatore Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) ha presentato un disegno di legge che propone il cosiddetto “daspo sanitario”, ovvero tre anni senza cure gratuite per chi aggredisce il personale sanitario, fatta eccezione per le emergenze. Il provvedimento mira a scoraggiare simili episodi di violenza, ma solleva dibattiti sulla sua costituzionalità.

La situazione nelle strutture sanitarie italiane sembra richiedere interventi urgenti. Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, ha richiesto un piano di sicurezza più ampio, finanziato dal PNRR, per tutelare gli operatori. Anche Marcello Gemmato, sottosegretario alla salute, ha confermato l’impegno del governo nel contrastare la violenza contro i medici, evidenziando l’aumento delle pene per i responsabili e la necessità di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei reparti.

L’emergenza di sicurezza negli ospedali è ormai un tema centrale nel dibattito pubblico, e le istituzioni stanno cercando soluzioni efficaci per proteggere coloro che operano ogni giorno per la salute dei cittadini.

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