Violenza contro Forze dell’Ordine: ‘Sintomo di degrado sociale’

Le recenti immagini che ritraggono carabinieri e poliziotti aggrediti da pregiudicati a Locorotondo, Rutigliano, Taranto, Rimini e Trento sono un chiaro segnale del deterioramento della società italiana e dei continui attacchi alla legittimità delle istituzioni. A lanciare l’allarme sono Michele Capece, Segretario Generale Nazionale Aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), e Natalino Leobono, Segretario Generale Vicario per la Puglia.

“Negli ultimi anni, il tessuto sociale si è progressivamente degradato,” affermano i due rappresentanti del sindacato. Questo fenomeno ha portato non solo a un aumento della criminalità, ma anche a un calo della fiducia nelle istituzioni. Nonostante le leggi esistano, la loro applicazione è spesso disomogenea e inefficace, e le forze dell’ordine sono frequentemente prive delle risorse necessarie per contrastare efficacemente il crimine e i comportamenti irrispettosi verso la proprietà pubblica e privata.

Secondo Capece e Leobono, questa situazione ha contribuito a un crescente senso di impunità che favorisce un aumento dei reati, sia contro le persone che contro il patrimonio. Gli attacchi alle forze dell’ordine, che rappresentano direttamente lo Stato, sono diventati più frequenti, evidenziando una preoccupante escalation che continua a prosperare in assenza di una risposta istituzionale adeguata.

Il Nuovo Sindacato Carabinieri, concludono i due dirigenti, sta lavorando su proposte concrete per migliorare la situazione, ritenendo ormai improrogabile un cambiamento di rotta. Le forze dell’ordine devono poter operare in sicurezza, garantite da un supporto solido da parte dello Stato, che deve ripristinare il principio di responsabilità per assicurare il rispetto delle leggi.

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