Un contratto scaduto da oltre un anno, nessuna certezza sugli stanziamenti che riguardano il settore, ancora nessun sostegno per i Vigili del Fuoco che subiscono infortuni o malattie, e a Taranto solo 300 unità per coprire un territorio vasto che comprende molti comuni della provincia orientale, la città capoluogo con i suoi 200mila abitanti e una delle zone industriali più estese d’Italia.
L’emergenza Vigili del Fuoco nel comune capoluogo si sintetizza così e ricade sulle spalle di divise così indispensabili eppure così bistrattate. Tutto mentre rischia di innescarsi una nuova stagione estiva incendiaria.
I problemi nazionali e locali sono state affrontati dalla Funzione Pubblica CGIL in un’assemblea a cui ha partecipato il personale non in servizio del Comando provinciale di Taranto, il segretario della FP CGIL Taranto, Mimmo Sardelli, il coordinatore aziendale Gaetano Lacorte e il coordinatore nazionale dei Vigili del Fuoco della FP CGIL, Mauro Giulianella.
Se avessimo chiesto la presenza del personale in servizio con le modalità classiche delle assemblee sindacali probabilmente avremmo posto in serio pericolo la sicurezza del territorio – spiega Mimmo Sardelli.
Così nella sala intitolata a Rosanna Resta le difficoltà dei Vigili del Fuoco intrecciano quelle della comunità che di fronte a gravi incidenti o eventi naturali guarda al corpo come unica ancora di salvezza.
Dal 2019 ad oggi poco o nulla è cambiato – spiega Mauro Giulianella – perché grazie ai fondi del PNRR siamo riusciti a dare una boccata d’ossigeno all’atavica questione dei mezzi obsoleti, ma resta la carenza d’organico e a Taranto soprattutto la carenza di autisti.
C’è poi la questione della cosiddetta seconda chiamata: quella che consente di intervenire su due luoghi contemporaneamente.
La partenza dalla zona Porto non può essere sempre garantita – sottolinea Gaetano Lacorte – perché la ristrettezza di organico ci impone delle scelte di efficienza. Così se mentre siamo impegnati a domare un incendio a Grottaglie e veniamo chiamati per un altro intervento in città a volte siamo costretti a chiedere rinforzi ai distaccamenti di Martina Franca o Castellaneta.
Così mentre i Vigili del Fuoco si occupano della sicurezza dei cittadini, per paradosso sono loro i primi a non poter contare su strumenti di tutela della loro incolumità.
Da anni rivendichiamo questo aspetto. I Vigili del Fuoco non hanno l’assicurazione INAIL – specifica Mauro Giulianella – e nessun sostegno in caso di infortuni o malattie, come avviene invece per tutti gli altri comparti della pubblica amministrazione. Il Governo ci deve risposte anche su questo!
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