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Luca Gotti

US Lecce, Gotti: “Ho visto alcune difficoltà oggettive”

Lecce – Luca Gotti al termine della gara di Coppa Italia persa col Sassuolo analizza cosa non è andato per i suoi: “Le motivazioni del turnover sono ovvie. Ho due temi importanti. Il primo riguarda la partita di venerdì troppo ravvicinata, serve preservare e fare i conti con chi recuperava dalla partita col Parma. Poi, è egualmente importante per il Lecce far giocare ragazzi giovani che vengono da altri paesi. Chiaramente vanno usate le partite come oggi. Non volevo perdere, ma volevo usare la partita come confronto e crescita per sapere cosa aspettarmi e non trovarmi in futuro con degli errori capitati oggi. Questi temi mi hanno fatto fare scelte di un certo tipo. Le partite prendono poi delle direzioni strane. La squadra mixava esperienza e tentativo di mettere alla prova i giovani”. Gotti parla poi de singoli: “In una partita come oggi fai andare una cosa così come oggi, mai fattibile in campionato. Si è fatto male al 38′, zoppicava ma rispondeva che andava bene continuando a giocare. L’ho portato alla fine del primo tempo, l’idea di giocare 90′ per lui era importante, ma per 15′ di fatto non l’ho avuto. Banda era previsto che facesse 45′, l’ho detto a lui e Rebic, mi sembrava il minutaggio corretto. Su Rafia il suo ruolo ideale è il play in un centrocampo a tre, può gestire lo spazio in un determinato modo, ha letture e sa far partire l’azione. Ho utilizzato questa contingenza per cercare di capire se lo posso replicare in altri momenti”. Il tecnico giallorosso non nasconde poi che negli ultimi trenta metri manca qualcosa al Lecce: “Ci sono state due grandi occasioni, quella clamorosa di Pierret nell’area piccola e la grande parata del portiere su Rebic. Io vengo alle 3-4 azioni che ha fatto Banda, ai due palloni di Dorgu nell’area di rigore dove non andiamo a chiudere, al fatto che io metto dentro Burnete, un ragazzo che diventerà forte ma è giovane ed è chiuso dalla nostra dimensione. Farà gol e li ha addosso e servirà a darci più pericolosità”.

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