TARANTO – Dietro i proclami di inclusività e benessere sbandierati da Poste Italiane si nasconde una realtà ben diversa per molte portalettere, soprattutto per le lavoratrici madri. A denunciarlo è la UILPoste di Taranto, che accusa l’azienda di mantenere un’organizzazione del lavoro rigida e inadeguata, incapace di garantire una reale conciliazione tra vita privata e impegno professionale.
“Poste Italiane si presenta come un modello attento all’equilibrio vita-lavoro, ma nel settore del recapito questa attenzione non esiste – dichiara Giuseppe Manfuso, segretario generale della UILPoste Taranto –. Le lavoratrici assegnate a linee pomeridiane non hanno alcuna possibilità di turnazione e si trovano impossibilitate a vivere i momenti fondamentali con i propri figli”.
Secondo il sindacato, la gestione delle assegnazioni di zona e orari è troppo rigida: chi lavora il pomeriggio rientra quando i bambini dormono, e al mattino loro sono a scuola. Una condizione che, giorno dopo giorno, azzera il diritto alla genitorialità. “La turnazione esiste in altre mansioni aziendali – sottolinea Manfuso –. Perché viene negata proprio ai portalettere?”.
La UILPoste chiede una revisione urgente del sistema organizzativo del recapito e l’introduzione di criteri di rotazione più equi, che permettano a tutti i dipendenti – uomini e donne – di vivere appieno la propria vita familiare. “Il tempo non è una concessione dell’azienda, è un diritto. E la dignità dei lavoratori non è negoziabile”, conclude il segretario Manfuso.
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