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Turi, i clan baresi alla conquista della piazza di spaccio

BARI – Dal carcere a Trapani il primo – Davide Monti alias “Daviduccio” – e dal regime degli arresti domiciliari a Bari il secondo – Michele Parisi, “Gelatina” – avrebbero gestito i rispettivi clan – Strisciuglio e Parisi – per la gestione della piazza di spaccio di Turi e del sud est Barese con direttive e ritorsioni da impartire. Dal capoluogo, le organizzazioni criminali cercano in questo modo di impossessarsi delle zone non ancora egemonizzate. E così finisce che la conquista del territorio si trasformi in una vera e propria lotta tra clan che conta oltre 50 persone coinvolte e 37 raggiunte da misura cautelare. La Dda del Tribunale di Bari chiude il cerchio con l’operazione Messa a Fuoco che ha permesso di sgominare due associazioni per delinquere dedite al narcotraffico.

Le attività investigative – condotte dall’ottobre 2021 al maggio 2023 – sono iniziate con l’intervento dei carabinieri di Gioia del Colle per un’auto incendiato a Turi. Con le intercettazioni – anche in carcere – e l’intuizione dei militari si scopre che quell’incendio poteva essere qualcosa in più. Emerge che le auto sarebbero state date alle fiamme da affiliati Strisciuglio ai danni di esponenti vicini ai Parisi: una ritorsione per aver violato il divieto di spacciare cocaina Turi, droga comprata da acquirenti di qualsiasi età e classe sociale.  Le intercettazioni hanno rivelato la precisa ripartizione dei ruoli all’interno delle associazioni: promotori, dirigenti, contabili, organizzatori e venditori al dettaglio di cocaina. Gli Strisciuglio, poi, avrebbero usato un b&b di Conversano come base logistica blindatissima mentre in altre occasioni sarebbe stata nascosta in intercapedini dei box seminterrati e i muretti a secco. Dopo l’arresto di alcuni presunti affiliati Parisi, altri membri, tra cui una donna, avrebbero assunto il controllo delle operazioni, continuando a recuperare i proventi dello spaccio e garantendo la continuità dell’attività criminale. Tra i raggiunti da misura non solo baresi o turesi ma anche marocchini, cubani, rumeni, albanesi e bulgari

 

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