“Il disastro annunciato è avvenuto: dall’1 aprile scorso 330 lavoratori del porto di Taranto sono senza indennità di mancato avviamento al lavoro (Ima), perché il governo Meloni ha deliberatamente scelto di non farsi carico di questa forte emergenza economica e sociale che coinvolge i prestatori in carico a Taranto Agency Port Workers”. Lo afferma il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle nonché coordinatore del comitato Economia, Lavoro e Impresa.
“Già dallo scorso ottobre ho più volte presentato proposte emendative, a mia prima firma, affinché venissero prorogate le tutele al lavoro e al reddito in favore degli operatori portuali di Taranto, nonché per la loro riqualificazione professionale. Sul tema il governo ha preferito girarsi dall’altra parte, così come i diversi parlamentari del centrodestra, oggi in maggioranza”.
Secondo Turco “l’ulteriore proroga era necessaria per consentire il completamento del piano assunzionale e permettere ai lavoratori di conservare l’indennità legata alle giornate di mancato avviamento al lavoro, nell’attesa della definitiva riqualificazione e ricollocazione”.
Il senatore spiega che “l’attuale fabbisogno occupazionale, infatti, supera di gran lunga il numero dei lavoratori iscritti negli elenchi, ma in futuro non sarà così: costoro potrebbero essere assorbiti grazie allo sviluppo degli investimenti legati alla Zes e previsti all’interno del sedime portuale, nonché alle tante altre attività di rilancio del porto previste per i prossimi anni”.
Il M5s, conclude, “sostiene con forza l’istanza dei sindacati che chiedono di prorogare l’Ima ai fini dell’aggiornamento delle competenze professionali, nonché della certificazione e del bilancio delle competenze”.
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