foto Massimo Todaro

Truffe agli anziani in Salento: un arresto a Nardò

Negli ultimi mesi, una serie di truffe ai danni di anziani ha scosso il Salento. I malviventi utilizzano la tecnica della finta telefonata spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine e comunicando falsi incidenti gravi causati da figli o nipoti delle vittime. Questi, secondo i truffatori, rischiano la prigione, ma possono evitarla pagando una somma in contanti o in gioielli.

Uno di questi raggiri si è consumato nel pomeriggio del 26 febbraio a Nardò, ai danni di una 85enne. I truffatori hanno contattato il marito della vittima fingendosi carabinieri e, con una scusa, lo hanno fatto allontanare da casa, dandogli appuntamento all’ufficio postale. Nel frattempo, uno dei complici ha citofonato alla donna, rimasta sola, e con la scusa di un incidente causato dal figlio l’ha convinta a consegnare 1500 euro in gioielli.

Presa dallo sconforto, l’anziana ha mostrato la sua fede nuziale e altri anelli, che il truffatore ha prontamente sfilato dalle sue dita. Non contento, ha richiesto ulteriori gioielli, sostenendo che il valore non era sufficiente a coprire il presunto risarcimento. Dopo aver completato il colpo, l’uomo si è dileguato, mentre il marito della vittima attendeva invano l’arrivo del falso carabiniere presso l’ufficio postale, tenuto occupato al telefono dal complice.

Le indagini condotte dal Commissariato di P.S. di Nardò, grazie alle immagini di videosorveglianza, hanno permesso di risalire all’auto utilizzata dai truffatori, noleggiata presso una società di Casoria, nel napoletano. Ulteriori accertamenti, condotti in collaborazione con la Questura di Napoli, hanno identificato uno dei responsabili: C.R., un 38enne di Napoli già noto per reati simili, commessi in concorso con un coetaneo, D.R.M.R.

Grazie all’identificazione da parte della vittima, D.R.M.R. è stato sottoposto agli arresti domiciliari il 23 agosto 2024, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce. Resta ancora sconosciuto il complice che ha tenuto occupato il marito al telefono durante la truffa.

Le forze dell’ordine invitano la cittadinanza, soprattutto gli anziani, a prestare massima attenzione e a segnalare tempestivamente sospette telefonate o richieste di denaro.

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