Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Traffico illecito di rifiuti: indagati anche tre tarantini

Sarebbero coinvolti anche tre tarantini nell’inchiesta della Procura antimafia di Lecce sul presunto traffico illecito di rifiuti tra Puglia, Calabria, Campania e Basilicata. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, infatti, sarebbero finite diverse attività illecite svolte tra il 2021 e il 2023. Tra i reati contestati vi sarebbero il concorso in attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, la falsità materiale e il delitto colposo contro la salute pubblica. Reati di cui, secondo la Procura, si sarebbero macchiati gli undici indagati colpiti da misure cautelari.

Gli investigatori avrebbero rilevato lo smaltimento illecito dei rifiuti da parte di vari soggetti provenienti da diverse regioni del Meridione, i quali si sarebbero avvalsi di false autorizzazioni ambientali per ottenere profitti illeciti di poco inferiori agli 800mila euro. Il tutto mascherato da presunte attività di consulenza, con cui gli indagati avrebbero tentato di giustificare i proventi del traffico dei rifiuti. Gomma, plastica e materiali speciali non pericolosi sarebbero partiti da Puglia e Campania per poi districarsi nel Mezzogiorno, tra la stessa Puglia, la Calabria e la Basilicata. Un disegno criminoso, stando agli atti processuali, a cui avrebbero preso parte anche tre residenti nella provincia di Taranto, agendo con vari ruoli all’interno dell’organizzazione prospettata dagli inquirenti. Proprio nella provincia ionica, gli indagati avrebbero ottenuto poco meno di 400mila euro, derivanti dal traffico dei rifiuti.

Un quadro complesso e articolato in cui risulterebbero iscritti sul registro degli indagati altri soggetti, non colpiti da misure cautelari. Dopo il colloquio con il giudice per le indagini preliminari, le parti proveranno a chiarire la propria posizione con l’ausilio dei loro difensori.

About Author