Dal suo letto d’ospedale, a Foggia, Tefra Malaj ha parlato con News 24 Albania raccontando la sua verità su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi a Torremaggiore (Foggia), quando Taulant Malaj, il marito che definisce un mostro, ha accoltellato lei, ucciso la loro figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis, 51 anni, che l’uomo riteneva fosse l’amante della moglie.
La donna ha rivelato che Taulant aveva molestato sessualmente la loro figlia due anni prima e che Gessica da allora non gli parlava più. “Mio marito è un mostro – aggiunge Tefta -. Fino a due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia. È successo diverse volte. Mia figlia non gli voleva più parlare: non solo gli ha rovinato la vita, ma l’ha anche ammazzata. Non l’ha denunciato per non avere una brutta nomea”.
Secondo Tefta, Taulant avrebbe pianificato tutto: “Mio marito aveva pianificato tutto – racconta -. Stavamo tutti dormendo e quella notte non lavorava, era di riposo a casa. Non ho sentito che usciva, poi l’ho visto rientrare. Ha preso il bambino che dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale per ammazzarlo. Mi sono buttata per salvarlo e ha cominciato a darmi coltellate, non ricordo quante. Faceva dei video mentre dava calci e pugnalate. Mia figlia dormiva, ha sentito i rumori e si è alzata. Lui non l’ha mai voluta”. Gessica si è scagliata contro il padre ed è morta per proteggere la mamma.
La versione della donna contrasta con quella che Taulant Malaj, panettiere albanese, ha fornito al giudice durante l’udienza di convalida del fermo. E contrasta anche con le immagini che sono state prodotte in aula. “Non ha mai avuto un’attenzione violenta nei confronti del bambino, assolutamente no”, hanno precisato ai cronisti Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, difensori del 45enne assassino reo confesso. Secondo la difesa, a confermare che Malaj non volesse far del male al piccolo ci sarebbero le immagini di quei momenti, registrati dalle telecamere installate nell’abitazione. Il video è stato mostrato al giudice.
Nel filmato si vedrebbe che il bambino non si era nascosto, come emerso in un primo momento. “Era lì, ha visto la scena”, dicono i legali che poi riferiscono sullo stato d’animo di Taulant: “È crollato, sta prendendo consapevolezza della tragedia. Avrebbe voluto rendere altre dichiarazioni, ma ha avuto un crollo psicologico e ha pianto: è disperato per Gessica. Non poteva reggere alle domande perché molto, molto provato. Quando gli hanno chiesto di sottoporsi all’interrogatorio ha sottolineato che confermava le dichiarazioni rese al pm”, al quale domenica aveva confessato il duplice omicidio, ma “quando ha iniziato a esprimere il suo dolore si è bloccato in uno stato di choc”.
Taulant continua a ripetere che quella notte “non capiva nulla”, che aveva “il diavolo in testa e il buio davanti agli occhi”. In carcere è costantemente vigilato perché si teme possa compiere atti di autolesionismo.
Intanto, dopo due giorni di attesa interminabile, Tefta ha potuto riabbracciare in ospedale il figlio accompagnato al policlinico di Foggia dalla zia, la moglie del fratello di Taulant.
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