Il Tribunale di Torino ha assolto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, dall’accusa di finanziamento illecito. La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di giovedì 4 maggio. È stato invece condannato a quattro mesi Claudio Stefanazzi, suo ex capo di gabinetto ora parlamentare Pd, per uno solo dei due episodi contestati. La stessa pena è stata inflitta all’imprenditore Vito Ladisa. È stato assolto infine un altro imprenditore, Giacomo Mescia.
Emiliano: “Sapevo sin dall’inizio di essere innocente” – “Sapevo sin dall’inizio di queste indagini, durate cinque anni, di essere completamente innocente. Il fatto che finalmente lo abbia accertato il giudice mi dà una grande gioia, non tanto per me, ma per tutte le persone che mi vogliono bene e soprattutto per la Puglia che rappresento. Ringrazio il mio avvocato, Gaetano Sassanelli, che in questi lunghi anni mi ha difeso nel processo, in un momento per me di sofferenza patita in silenzio per scelta e per rispetto della Magistratura. Sono certo che anche Claudio Stefanazzi riuscirà a dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti contestati. Bisogna sempre avere fiducia nella giustizia”. È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla sentenza odierna del Tribunale di Torino.
Caracciolo: “Sempre stati certi della sua totale estraneità” – “La sentenza chiarisce una volta di più il valore e l’integrità di un uomo che da sempre ha fatto della trasparenza il principio fondante della sua attività politica – dice Filippo Caracciolo, presidente del gruppo PD in consiglio regionale -. Sin dal primo momento abbiamo avuto la certezza che il presidente fosse estraneo alle accuse ricevute. La giustizia ha fatto il suo giusto corso chiarendo definitivamente l’accaduto. Ci auguriamo che lo stesso possa avvenire, nei prossimi gradi di giudizio, anche per l’onorevole Claudio Stefanazzi e le altre persone coinvolte nella vicenda”.
Stefanazzi: “costernato da condanna, rinuncio a prescrizione” – “Apprendo con costernazione e sorpresa della decisione del Tribunale di Torino. Come ho sempre fatto in questi anni non commento questa decisione per il rispetto che nutro nei confronti della Magistratura. Peraltro le recenti archiviazioni delle innumerevoli inchieste cui sono stato sottoposto in 6 lunghi anni, confermano la mia posizione. Sono proprio il rispetto e la fiducia nei confronti della Magistratura che mi portano oggi a rinunciare alla prescrizione, che avverrebbe tra circa un anno, al fine di far prevalere la mia assoluta estraneità ai fatti contestati fino alla Suprema Corte di Cassazione, estraneità ampiamente provata documentalmente”. Lo afferma in una nota il deputato del Pd Claudio Stefanazzi in merito alla sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Torino per fatti che risalgono a quando era capo di gabinetto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Palese: “Contento per Emiliano, rammaricato per Stefanazzi” – “Esprimo soddisfazione per la sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Torino nei confronti del Presidente Michele Emiliano. Sono allo stesso tempo rammaricato per la decisione assunta nei confronti di Claudio Stefanazzi e mi auguro che nelle successive fasi del processo possa essere chiarita anche la sua posizione”. Lo dichiara in una nota l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese.
Fratelli d’Italia: “un altro fedelissimo di Emiliano condannato” – Siamo da sempre garantisti, convinti che un avviso di garanzia non sia mai una condanna e le sentenze, invece, vadano rispettate e se di assoluzione accolte con un sospiro di sollievo. Lo facciamo anche per il presidente Emiliano. Nella sentenza di Torino, però, non possiamo non rilevare che ancora una volta un uomo di stretta fiducia del presidente, anzi l’uomo di fiducia per eccellenza di Emiliano, l’on. Stefanazzi, è stato condannato. Ancora una volta lui risulta totalmente estraneo a ciò che viene fatto dai suoi fedelissimi, come una sorta di agnello fra lupi cattivi”. È il commento del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro).
Pagano: “Certo dell’onestà di Emiliano e Stefanazzi. Fermare la macchina del fango” – “Nutro rispetto per le sentenze e fiducia nella giustizia, ma conoscendolo da tempo non avevo bisogno della sentenza del tribunale di Torino per essere certo dell’onestà del Presidente Emiliano. E, al pari, credo profondamente nell’assoluta estraneità ai fatti anche di Claudio Stefanazzi, cui il tempo renderà giustizia”. Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico. “Conoscendo entrambi da molto tempo, posso dire che sia il Presidente Emiliano che l’onorevole Stefanazzi rappresentano esempi assoluti di competenza e integrità morale, come peraltro le rispettive storie personali e professionali raccontano senza lasciare spazio a dubbi. Sono più che convinto che, come successo per Emiliano, arriverà il momento della verità anche per Claudio, nella speranza che questa macchina del fango che va avanti da anni cessi finalmente la sua corsa forsennata”.
La soddisfazione del Pd di Taranto – “La sentenza di assoluzione di Michele Emiliano nell’ambito dell’inchiesta che lo vedeva destinatario dell’accusa di finanziamento illecito con riferimento alle primarie del Partito Democratico del 2017, chiude il primo grado di giudizio. Un capitolo spinoso, che però il presidente ha saputo gestire con la serenità tipica di chi confida nella giustizia. Un esempio da tenere ben presente e che deve necessariamente caratterizzare chi riveste un ruolo importante all’interno delle istituzioni. L’auspicio è che questa decisione venga confermata negli altri gradi di giudizio, certi come siamo che il presidente non ha assolutamente commesso l’illecito contestato, e che evolva invece positivamente per Claudio Stefanazzi al quale manifestiamo la nostra convinta solidarietà. (Anna Filippetti segretaria provinciale Pd Taranto e Giuseppe Tursi segretario cittadino Pd Taranto).
Amati: “Contento per assoluzione Emiliano” – “Sono contento per l’assoluzione di Michele Emiliano. Solo chi ha vissuto esperienze simili può sapere quanto siano importanti le parole di solidarietà umana e politica dette innanzitutto nella fase delle indagini preliminari, come io ho fatto, e ora nella fase della decisione, come in tanti faranno. E dico questo con un senso di solidarietà piena e con sollievo, perché la vita è più importante delle nostre dispute politiche. Per gli stessi motivi provo dispiacere per Claudio Stefanazzi e Vito Ladisa, e spero che nelle fasi successive del processo anche per loro la sentenza sia di assoluzione”, così Fabiano Amati, consigliere regionale.
De Santis (PD): “Sempre creduto in estraneità Emiliano” – “Voglio esprimere la mia felicità per l’assoluzione piena di Michele Emiliano – ha affermato il segretario regionale del PD Domenico De Santis – nel processo di Torino per non aver commesso il fatto. Abbiamo sempre creduto nella sua estraneità alle accuse rivolte con il massimo rispetto verso l’operato della magistratura. Il suo atteggiamento di silenziosa attesa in questi anni è esemplare e chiude definitivamente le accuse a suo carico. La vicenda si conclude, dunque, con un’assoluzione; circostanza che è di buon auspicio anche per le altre persone coinvolte, perché confidiamo che nei successivi gradi di giudizio sapranno dimostrare la loro buona fede ed estranietà”.
Gruppo Con: “È una bella giornata per la Puglia” – “Ne eravamo certi e oggi apprendiamo con gioia e soddisfazione dell’assoluzione del presidente Michele Emiliano dall’accusa di finanziamento illecito. Abbiamo sempre nutrito fiducia nel lavoro dei giudici e il Tribunale di Torino ha scritto la parola ‘fine’ a una vicenda che ha rattristato tutti coloro che, come noi, non hanno mai nutrito dubbi sulla trasparenza e correttezza dell’operato del nostro presidente. È una bella giornata per noi, ma soprattutto per la Puglia”. Lo dicono in una nota dei consiglieri regionali del Gruppo Con Giuseppe Tupputi, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci.
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