FOGGIA- È stato arrestato il presunto autore dell’agguato al boss Antonello Francavilla e al figlio minore che si è verificato il 2 marzo 2022 a Nettuno, in provincia di Roma: si tratterebbe di un imprenditore Foggiano accusato di tentato duplice omicidio, che Emiliano Francavilla e sodali volevano far fuori nella sera del 26 giugno.
È stato eseguito dalla Squadra Mobile di Roma e di Foggia coadiuvate dalla Squadra Mobile di Trieste, un provvedimento di fermo del pm, emesso dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma.
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Il 2 agosto 2022, personale della Squadra Mobile di Roma e di Foggia, coadiuvato dagli agenti della Squadra Mobile di Trieste, ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo del pm emesso dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di un imprenditore foggiano, poiché gravemente indiziato, quale esecutore materiale, del tentato duplice omicidio, pluriaggravato commesso a Nettuno (Roma) il 2 marzo 2022 in danno di Antonello Francavilla e del figlio minorenne.
L’agguato del 2 marzo 2022 a Nettuno (Roma)
In particolare, quel giorno, Antonello Francavilla e il minore sono stati raggiunti da numerosi colpi di arma da fuoco all’interno di un’abitazione sita a Nettuno in via Greccio 14, ove lo stesso era sottoposto agli arresti domiciliari.
La serrata e tempestiva attività d’indagine avviata dalla Squadra Mobile capitolina e dall’omologo ufficio investigativo di Foggia, con il coordinamento della Dda di Roma, ha consentito di ricondurre l’episodio delittuoso ad ambienti criminali foggiani e di individuare in Antonello Francavilla l’obiettivo principale dell’agguato, accertando l’accidentalità del coinvolgimento del figlio.
Elementi utili all’individuazione dell’autore del delitto sono stati acquisiti anche attraverso il proficuo collegamento investigativo tra la Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Bari.
Dalle risultanze di altra attività d’indagine della Procura di Bari, infatti, è emersa la figura dell’odierno indagato, le cui dichiarazioni, correlate alla ricostruzione dei suoi spostamenti in occasione dell’evento criminoso del 2 marzo hanno evidenziato una connessione con l’esecuzione dell’azione delittuosa.
La pianificazione omicidio di imprenditore del 26 giugno 2022
Ulteriori indizi probatori sono emersi dagli sviluppi investigativi di un successivo procedimento instaurato presso la Dda del capoluogo pugliese, relativo alla pianificazione dell’omicidio dell’imprenditore ad opera di sette soggetti – tra i quali un esponente di primissimo piano della consorteria mafiosa “Sinesi – Francavilla”- componenti un commando determinato ad uccidere la vittima designata.
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Nei loro confronti lo scorso 21 luglio, la Squadra Mobile di Foggia ha eseguito un provvedimento di fermo disposto dalla Dda di Bari – poi convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, competente per la procedura di convalida, che ha altresì emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i delitti di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, tentata estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tutti aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa.
Di estrema rilevanza, nell’ambito delle investigazioni, anche alcuni apporti dichiarativi che hanno contribuito a rafforzare la gravità del quadro indiziario in ordine all’individuazione dell’autore materiale, consentendo di risalire al movente del delitto, scaturente dalla mancata restituzione di un’elevata somma di danaro al Francavilla, dallo stesso prestata all’odierno indagato.
Conseguentemente sono state individuate anche le motivazioni alla base del recente fallito agguato nei confronti dell’imprenditore, derivanti dal tentato duplice omicidio verificatosi a Nettuno.
Puntuali riscontri alle propalazioni sono emersi dalle complessive indagini e dalle risultanze dei rilievi tecnici effettuati durante il sopralluogo dalla Polizia Scientifica, nonché dal contrasto della versione dell’accaduto fornita da Francavilla con le dichiarazioni rese da alcuni testimoni.
L’indagato, irreperibile sul territorio italiano all’atto di emissione del provvedimento di fermo, lo scorso 2 agosto, subito dopo aver varcato il confine italiano, è stato rintracciato a bordo di un veicolo mentre transitava sull’autostrada A4 Torino-Trieste e fermato all’altezza dello svincolo di Duino (TS).
Il gip del Tribunale di Trieste, a seguito di convalida del fermo, richiesta dalla Procura del capoluogo friulano, competente per territorio, in data odierna nei confronti dell’arrestato, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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