La promozione di un collettivo nel quale tutte le componenti hanno fatto bene la loro parte, la promozione di un gruppo coeso gestito in maniera impeccabile da mister Giacomarro, abile a donargli una mentalità vincente e bravo nel non lasciare nessuno indietro all’interno della rosa, la promozione di calciatori che semplicemente si sono rivelati più forti degli altri nel Girone H di Serie D: in casa Team Altamura continua la festa dopo il traguardo del ritorno in Serie C a 27 anni di distanza dall’ultima volta, tagliato finalmente nel pomeriggio di domenica grazie alla vittoria interna contro il Gallipoli.
Diversi i protagonisti di questa grande cavalcata a tinte biancorosse, uno in verità però quello più acclamato dalla piazza: Nicola Loiodice ha vissuto in terra murgiana probabilmente l’annata più bella di una carriera che adesso merita l’approdo nel professionismo; 14 reti messe a segno, delle quali l’ultima quella che ha sbloccato l’incontro di domenica su calcio di rigore, e in generale la sensazione di una squadra che tendeva ad accendersi nel momento in cui si accendeva lui, uomo più talentuoso ma allo stesso tempo giocatore dotato di grande carisma nello spogliatoio. Al suo fianco due sparring partner ideali, Riccardo Lattanzio e Andrea Saraniti, sei reti a testa, il primo figura chiave in avvio di stagione e nel match che ha dato l’aritmetica promozione e il secondo, arrivato in biancorosso a campionato in corso, capace di segnare gol pesanti e di conquistarsi giornata dopo giornata la titolarità in avanti.
Vietato poi dimenticare l’estremo difensore Fernandes – 17 clean sheet per lui -, ben difeso da una retroguardia nella quale capitan Bertolo, il veterano Mattera e l’esperto Petta hanno spesso e volentieri alzato un muro invalicabile. Quando però si parla di ambiente coeso, non si possono non citare Molinaro e Addiego Mobilio, autori dei centri che hanno deciso i due big match fondamentali per l’obiettivo finale, a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, contro Nardò e Casarano: comprimari trasformatisi in eroi per un giorno, dimostrazione plastica di quanto i gruppi sani si riconoscano da lontano.
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