“Sono trascorsi 9 mesi dal licenziamento dei Lavoratori oramai noti come dell’ex Impianto Pasquinelli, è giunto pertanto il momento di dare una svolta a questa assurda vertenza, per questa platea lavorativa che per circa 12 anni è stata utilizzata nei servizi di Kyma Ambiente (ex AMIU) e nei servizi del Comune di Taranto”, dice in una nota Cira Battista, segretario provinciale della UGL Igiene Ambientale.
”Ricordiamo che dopo un’errata procedura di Kyma (forse voluta) i lavoratori il 28/11/2022 sono stati licenziati, senza possibilità di mantenere la continuità lavorativa in nessun modo – continua -. L’unica promessa ricevuta e resa pubblica dagli enti è che si sarebbe trattato solo di un paio di mesi e che a febbraio del 2023 l’impianto di selezione denominato Pasquinelli, da dove provenivano i lavoratori, chiuso per dei lavori, sarebbe ripartito con l’assunzione di tutti”.
“Inizia quindi il calvario col gioco degli enti che possiamo tranquillamente chiamare “scarica barili” ove Kyma Ambiente dichiara di attendere una delibera da parte dell’amministrazione comunale ed il Comune asserisce che non necessita. La delibera citata fu inizialmente bocciata dai revisori dei conti al Consiglio Comunale dopo di ché, attendendo una rettifica richiesta dai revisori, se ne perdono totalmente le tracce”, aggiunge Cira Battista.
”Dopo 6 mesi di attesa senza aver ricevuto alcuna delibera, di cui non se ne parla più, ai lavoratori viene data una piccola boccata d’ossigeno, nonché 45 giorni di lavoro per le strade della città, con scadenza prevista il 25 settembre 2023 – sottolinea la segretaria provinciale di UGL Igiene -. Vogliamo sottolineare che il lavoro assegnato è fondamentale per la città e che i lavoratori lo stanno svolgendo con diligenza e impegno, garantendo tutti i giorni un decoro ai quartieri tamburi. Un servizio che riteniamo sia ormai diventato indispensabile non solo per il quartiere ma per tutta la città, che però non viene svolto se non sporadicamente con questo tipo di assegnazioni”.
”I lavoratori abbandonati e coinvolti nel gioco amministrativo tra Comune e partecipata Kyma hanno diritto a una stabilità “tolta” a novembre del 2022, pertanto chiediamo per questi lavoratori assunzioni dirette in Kyma Ambiente per tutti i servizi previsti, spazzamento, decoro e raccolta differenziata che in realtà svolgono da anni sporadicamente ma che magicamente vengono assegnati tramite appalti a ditte terze”, prosegua Cira Battista.
“Che Comune che non abbia i fondi necessari e che Kyma Ambiente non possa assumere (assunzioni che invece esegue tramite agenzie interinali regolarmente, per le quali siamo ovviamente favorevoli) sono storielle che siamo stanchi di ascoltare: devono lavorare tutti, dato anche l’esperienza e la formazione che questi lavoratori hanno acquisito negli anni e la priorità dovuta dall’anzianità, che gli spetta”.
”Attenderemo fino al 25 settembre, con l’augurio che il tempo rimasto, porti a una soluzione, ma reduci da un recente passato a dir poco sconvolgente, dichiariamo sin da subito una dura protesta in caso non si giunga a una soluzione nel rispetto del lavoro e dei lavoratori sin dal 26 settembre 2023. Non permetteremo più a nessuno di calpestare la dignità di questi lavoratori e delle loro famiglie (monoreddito). Basta “garette” al massimo ribasso per pochi giorni di lavoro, basta favolette e giochi “scarica barile”, chiediamo assunzione diretta e stabilità dovuta, dopo 12 anni di servizio svolto”, conclude Cira Basile.
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