La ripartenza del sito industriale ex Miroglio di Castellaneta, adesso Agromed SRL, entra nel vivo. Dopo il dissequestro del capannone (9 marzo 2021) da parte della Procura di Taranto, successivamente al suo sequestro del 2018 per questioni ambientali, Agromed aveva ottenuto la proprietà gratuita dal Comune di Castellaneta. Comuneche, lo ricordiamo, detiene la proprietà del capannone per conto dei lavoratori, ai quali è stata donata dalla società piemontese Miroglio al momento della chiusura del sito produttivo nel 2004.
La società gestirà il capannone gratuitamente attraverso un contratto di comodato d’uso fino a dicembre 2023. Solo dopo due anni, a seguito di 28 assunzioni previste e di una valutazione accurata del progetto, Agromed potrà eventualmente diventarne proprietaria.
Adesso, dopo la messa a punto del piano industriale e l’affidamento dell’incarico per il progetto volto a ristrutturare e rifunzionalizzare il sito, nella giornata di martedì 13 giugno si è svolto in Regione Puglia, alla presenza del presidente della Task Force per l’occupazione, Leo Caroli, al presidente di Agromed, Vincenzo Cesareo, ai rappresentanti del comune di Castellaneta e alle parti sociali, un ennesimo incontro interlocutorio per analizzare lo stato dell’arte.
Per la UIL Puglia presente il segretario con delega all’industria Andrea Toma e il segretario tarantino Amedeo Guerriero per la UIL TEC. «Come UIL registriamo – afferma Toma – un ennesimo incontro presso una sede istituzionale, bene. Molto bene. Ma forse è giunto il momento di iniziare ad aprire un canale interlocutorio diretto con Agromed. Dopo anni chiediamo come sindacato non di essere più soggetto passivo o semplice uditore di accordi e cronoprogrammi ma di essere parte integrante di un processo di rilanciodi un sito produttivo strategico per il territorio e vitale per la forza lavoro».
«La promessa che siamo riusciti a strappare riguarda il prossimo incontro che terremo il 20 luglio non in Regione ma direttamente nello stabilimento ex Miroglio con il presidente Cesareo. Abbiamo bisogno – conclude Guerriero – di armonizzare le relazioni industriali con Agromed. Non bastano più gli incontri istituzionali a cadenza di 6 mesi nei quali solo in quella sede siamo notiziati sullo stato delle cose. Vogliamo essere coinvolti nei processi decisionali, interloquire con Agromed, essere parte delle scelte. Non siamo più disposti ad apporre firme senza un coinvolgimento diretto e attivo».
«Con la reindustrializzazione del sito Agromed, oggi – afferma il segretario Toma –le prime assunzioni si innestano nell’alveo di un perimetro di regole che hanno alla base il reintegro dei lavoratori proveniente dalla ex Miroglio. Un traguardo che la UIL taglia grazie al lavoro constante e la massima attenzione al territorio già dilaniato da una crisi aziendale e occupazionale senza precedenti. Ma il percorso è ancora lungo e la UIL dedicherà massima attenzione. Abbiamo molti opifici vuoti in Puglia e vorremmo che con le ASI e le aree ZES nei vari territori si possa passare alle ‘vertenze irrisolte’ a lavoratori di nuovo negli stabilimenti».
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