TARANTO – Giove attacca, Melucci risponde: è una guerra a botta di comunicati o lettere quella tra il presidente del Taranto e il sindaco della città. Se il primo, nella tarda serata di mercoledì, aveva comunicato ufficialmente il suo disimpegno additando la massima istituzione cittadina come principale responsabile della sua scelta, non si è fatta attendere la risposta di Melucci, giunta puntuale nel pomeriggio di giovedì.
«Con Giove siamo alle solite – si legge – se vince i meriti sono suoi, se perde è colpa del contesto. Le sue sceneggiate non mi sorprendono più: a differenza di quello che afferma Giove, però, a ciascuno di noi interessano sia il calcio a Taranto che la serenità dei tifosi tutti». Melucci chiede a Giove un chiarimento: «Ci dica cosa intende per autogestione: se non ha più la forza di andare avanti, eviti di prolungare l’agonia del club e metta a disposizione il titolo sportivo precisando, tuttavia, cortesemente e una volta per tutte, le criticità della società e le sue condizioni relative a una eventuale massa debitoria. Dopodiché vedremo il da farsi e saremo disposti ad aiutarlo».
Adesso il clima attorno al Taranto è incandescente e la gara di domenica col Crotone, che si giocherà sì allo Iacovone ma a porte chiuse, passa inevitabilmente in secondo piano.
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