Taranto, mediatori linguistici e infermieri di processo al Pronto Soccorso: comunicazione più inclusiva nell’accesso alle cure

TARANTO – Al Pronto Soccorso del Santissima Annunziata, l’introduzione dei mediatori linguistici e culturali, affiancati dagli infermieri di processo, segna un’importante innovazione nel miglioramento della comunicazione e dell’inclusività nei servizi sanitari. Questa iniziativa, avviata grazie a un protocollo d’intesa tra l’ASL Taranto e la cooperativa sociale Isola, è diventata operativa sette giorni su sette, con la possibilità di espandersi in base alle necessità emergenti della comunità.

Il servizio, che si rivolge in particolare ai pazienti stranieri, è frutto di un progetto che ha preso avvio con la firma di un accordo nel mese di settembre e che mira a facilitare l’accesso alle cure attraverso il supporto linguistico e culturale. I mediatori linguistici e culturali, che saranno presenti in modo stabile al Pronto Soccorso, parlano diverse lingue, come conferma la dottoressa Stefania Casamassima, che conosce inglese, francese, spagnolo e arabo, e il dottor Abdulwahab Ali, che oltre all’arabo e al russo, parla anche rumeno e italiano. Inoltre, il servizio prevede la mediazione anche in lingua ucraina.

L’integrazione dei mediatori linguistici con gli infermieri di processo ha lo scopo di facilitare la comunicazione tra il personale sanitario e i pazienti, in particolare in situazioni di emergenza. Grazie a questa sinergia, si mira a ridurre il carico emotivo dei pazienti e dei familiari, assicurando che le informazioni sanitarie siano comprese in modo chiaro e che l’accesso alle cure sia equo e garantito per tutti. La collaborazione con la cooperativa Isola, che opera a favore di persone vulnerabili come rifugiati e richiedenti asilo, include anche la realizzazione di progetti sociosanitari volti a promuovere la salute e la prevenzione, sempre con un approccio inclusivo.

Vito Gregorio Colacicco, direttore generale dell’ASL Taranto, sottolinea che “i mediatori culturali e gli infermieri di processo hanno il compito di alleggerire il carico emotivo durante l’accesso al pronto soccorso, favorendo la comprensione delle informazioni e garantendo che l’accesso alle cure sia uguale e inclusivo per tutti”. Inoltre, Colacicco ha confermato l’assunzione di 25 infermieri di processo, 5 per ciascun pronto soccorso del territorio, per rafforzare ulteriormente il servizio.

Il protocollo ha una durata triennale e prevede ulteriori sviluppi per favorire una sanità sempre più accessibile e inclusiva.

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