La CGIL sollecita la convocazione del Comitato di Sorveglianza del Just Transition Fund (JTF) a Taranto, per discutere l’utilizzo delle risorse destinate alla transizione ecologica e industriale del territorio. Lo chiedono Tecla Livi, Giovanni D’Arcangelo e Fausto Durante, esponenti della CGIL nazionale e territoriale, in una lettera inviata al Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio e all’autorità di gestione del PN JTF Italia.
Un miliardo di euro da gestire con urgenza
La richiesta nasce dall’esigenza di aprire un confronto concreto sull’investimento di quasi un miliardo di euro, di cui oltre 800 milioni destinati a Taranto, per garantire che la transizione sia davvero “giusta” e risponda alle necessità del territorio. “Abbiamo appreso dell’approvazione del Piano Nazionale solo dal sito della Regione Puglia, ma il nostro ruolo nel Comitato è stato esercitato solo una volta, in un incontro tenutosi in Sardegna lo scorso novembre”, spiega D’Arcangelo.
“Non possiamo perdere altro tempo”
Secondo la CGIL, la gestione del fondo deve essere più trasparente e partecipata, coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori nella definizione di strategie per la filiera dell’idrogeno verde, la diversificazione economica, le bonifiche e la formazione. “Abbiamo meno di tre anni per spendere il 70% delle risorse e non possiamo permetterci ritardi o sprechi, come già accaduto per i Giochi del Mediterraneo 2026”, avverte D’Arcangelo.
Per questo, il sindacato chiede un incontro urgente a Taranto, per approfondire azioni, risorse allocate e tempistiche, così da garantire che il JTF sia davvero un’opportunità di sviluppo per la città e non un’occasione mancata.
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