TARANTO – Tantissime istituzioni al terzo piano del Palazzo del Governo per il saluto del prefetto Demetrio Martino, che lascia l’incarico di Taranto per recarsi a Verona. Poche parole, ma sentite, con un pizzico di commozione: “In questi tre anni e nove mesi non c’è stato nulla che abbia fatto senza il contributo del territorio”, dichiara.
“Il bene comune è l’unico prodotto di questa azienda particolare che gestisce un prefetto. Che si declina in tanti profili, il primo è quello della vita spirituale. E non posso dimenticare le immagini di monsignor Santoro, che da solo e in streaming portava avanti la Via Crucis durante il periodo Covid”, aggiunge Martino.
“Un altro aspetto del bene comune è la sinergia con i sindaci del territorio: qualsiasi azione, senza di loro, non può andare a buon fine. Poi il piano della sicurezza: un sentito ringraziamento alla magistratura. Abbiamo affrontato insieme tante difficoltà, a cominciare dall’accoglienza dei minori non accompagnati giunti sulle nostre sponde. Ma anche le forze di Polizia, i Vigili del fuoco e la Capitaneria di porto. Un ringraziamento a tutte le forze armate, alla Marina Militare e all’Aeronautica Militare”.
”Bene comune è anche la salute. Con i vertici della Asl tarantina abbiamo superato momenti difficili, soprattutto durante la pandemia, un vero calvario. Da non dimenticare il mondo della scuola, e la cultura in generale. Il riferimento è alla sovrintendenza nazionale dei beni culturali subacquei, al polo universitario. Infine ai media che ci hanno sempre supportato e ai colleghi della Prefettura”.
Chiosa romantica e sincera: “Questa città mi è entrata nel cuore”.
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