Dopo anni di attesa e incertezze, arriva un importante passo in avanti per oltre 300 ex lavoratori della Taranto Container Terminal (TCT). Nella mattinata di mercoledì 26 marzo, nella sede del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, è stato approvato il Protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio, con il coinvolgimento del comitato SEPAC, ARPAL, l’Autorità di Gestione della Regione Puglia e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
Il documento prevede un piano di interventi mirati alla salvaguardia dell’occupazione nell’area portuale di Taranto e alla riqualificazione professionale dei lavoratori, con un investimento complessivo di 15 milioni di euro.
CGIL: «Una risposta concreta per i lavoratori e per il porto»
«Si tratta di un vero intervento di riqualificazione professionale», commenta Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto, affiancato da Francesco Zotti, segretario della FILT CGIL jonica, e da Michele De Ponzio, componente della segreteria con delega al porto. «L’approvazione del protocollo e la presa in carico da parte di ARPAL forniscono un importante scenario di prospettiva non solo per i lavoratori, ma anche per il rilancio del porto di Taranto. È un segnale forte di politiche attive del lavoro, frutto dell’impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti».
Corsi di formazione e nuove prospettive
L’ARPAL Puglia avrà il compito di coordinare i percorsi formativi, che prevedono moduli da 300 a 630 ore, con stage aziendali e il rilascio di certificazioni valide a livello europeo. «Un passo concreto per dotare questi lavoratori di strumenti adeguati alle nuove sfide del mercato del lavoro» aggiungono D’Arcangelo, Zotti e De Ponzio. «Ora guardiamo con fiducia al possibile decreto del Ministero dell’Ambiente per la designazione del molo polisettoriale del porto come hub per l’eolico offshore».
UIL: «Un’occasione decisiva per il futuro occupazionale»
Grande soddisfazione anche da parte della UIL. «Le politiche attive del lavoro devono offrire formazione e prospettive occupazionali concrete» dichiarano Andrea Toma, segretario regionale UIL Puglia con delega all’Industria, e Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti Taranto. «Abbiamo chiesto un monitoraggio attento del piano formativo per garantire percorsi efficaci e mirati alla ricollocazione. L’obiettivo è che entro la fine del 2026, tutti i lavoratori ex TCT possano avere una collocazione stabile».
Taranto guarda all’eolico offshore
L’investimento si inserisce in una strategia più ampia di rilancio del porto di Taranto, che potrebbe diventare snodo strategico per l’eolico offshore. «Le nuove iniziative governative nel campo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture — concludono i sindacalisti — apriranno nuove opportunità di lavoro per questi lavoratori, che torneranno a essere una risorsa qualificata per il nostro territorio».
Il Protocollo d’intesa segna così un importante punto di svolta, chiudendo un decennio di precarietà e restituendo dignità e futuro a centinaia di famiglie tarantine.
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