Europa Verde, Partito Socialista e Riformisti di Puglia esprimono “forti perplessità” in merito al progetto del dissalatore a osmosi inversa per uso civile, il più grande d’Italia, che sarà realizzato da Acquedotto pugliese sulle sorgenti salmastre del fiume Tara.
La Commissione Ambiente del comune di Taranto ha iniziato ad analizzare i documenti relativi alla costruzione dell’impianto. “L’area del fiume Tara – affermano Verdi, Socialisti e Riformisti – ha un’alta valenza storica, sociale, culturale e paesaggistica, in quanto lo stesso nome di Taranto viene ricondotto a Taras che l’avrebbe fondata. E’ un luogo in cui si esprime la religiosità popolare da secoli in quanto le acque del Tara sono considerate curative”.
Inoltre, aggiungono, “il Tara è anche un luogo rasserenante e ricco di biodiversità, aperto a tutti e frequentato da sempre dalle famiglie dei quartieri popolari di Taranto e dei comuni vicini. Il progetto prevede ulteriore consumo della risorsa suolo in un territorio che ha già tassi alti di cementificazione. Permangono dubbi sulla necessità di un impianto di dissalazione visto che l’Acquedotto Pugliese sta effettuando lavori di manutenzione della rete idrica”.
Secondo Europa Verde, Partito Socialista e Riformisti di Puglia “è incomprensibile il fatto che Taranto sia sempre destinataria di mega impianti e sulla base dell’esperienza dell’ultimo secolo e mezzo, non ha portato bene alla città. Presenteremo le osservazioni al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale e ci batteremo per salvare questo sito così caro ai tarantini”, concludono.
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