TARANTO – Un detenuto di 50 anni la notte scorsa è stato trovato morto nella sua cella nel carcere di Taranto. L’uomo, condannato in via definitiva, si trovava nel padiglione sanitario. Il segretario regionale della Uil Pa Polizia penitenziaria Puglia, Stefano Caporizzi, spiega in una nota che l’uomo “è stato trovato impiccato” e aggiunge che la situazione delle carceri italiane “risulta drammatica, con una mancanza di una dotazione tecnologica o non funzionante, equipaggiamenti inidonei e insufficienti, una carenza di 18mila unità di polizia penitenziaria e che vede Taranto come la cenerentola italiana”. Federico Pilagatti della segreteria nazionale del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) riferisce che nella casa circondariale di Taranto è “avvenuto l’ennesimo suicidio di un detenuto con problemi psichiatrici che già in precedenza si era procurato una serie di ferite sul corpo. Nel mese di settembre del 2022 il Sappe ha presentato esposti alla Procura della Repubblica di Taranto evidenziando sia le responsabilità dell’amministrazione penitenziaria per i gravi eventi critici avvenuti nel penitenziario del capoluogo ionico, sia per la grave carenza nell’assistenza dei detenuti con problemi psichiatrici da parte della competente autorità sanitaria”.
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