Taranto, crisi mitilicoltura: chiesto stato calamità naturale

Le elevate temperature estive hanno causato danni gravissimi alla mitilicoltura, uno dei settori economici più importanti per il territorio ionico. L’Amministrazione comunale di Taranto, guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, ha istituito da tempo un tavolo permanente per adottare misure volte a contenere la crisi. Durante un incontro tenutosi l’11 febbraio, l’assessore alle Risorse del Mare, Cosimo Ciraci, ha accolto la richiesta dei principali operatori del settore per la dichiarazione dello stato di calamità naturale. L’obiettivo è ottenere le provvidenze previste dalla legge per i mitilicoltori colpiti dalle ondate di calore. Il Comune di Taranto, attraverso la Direzione del Demanio Marittimo, ha già avviato l’iter amministrativo per supportare il settore, che rischia di perdere anche la produzione per il prossimo anno a causa della moria del novellame.

Stato di calamità che era stato richiesto anche dai consiglieri comunali Francesco Cosa, Cosimo Festinante e Walter Musillo attraverso una richiesta formale in cui si sottolineava la necessità di misure urgenti per sostenere le famiglie coinvolte. Allegate alla richiesta le conclusioni di uno studio commissionato all’IRSA-CNR, che evidenzia come le ondate di calore stiano causando morie massicce dei mitili. I consiglieri hanno inoltre chiesto di rivedere i canoni concessori per i mitilicoltori in difficoltà e di destinare i fondi ex Ilva per affrontare questa emergenza locale. La mitilicoltura tarantina, già duramente colpita negli anni dalle conseguenze ambientali dell’industria, si trova oggi ad affrontare una crisi senza precedenti.

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