Renato Perrini

Cittadella della Carità: ‘Lavoratori senza stipendio anche a Natale’

A denunciarlo è Renato Perrini, vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia

TARANTO – I 160 lavoratori della Cittadella della Carità di Taranto si trovano ancora in una situazione insostenibile, privati dei loro stipendi e dei diritti fondamentali. A denunciarlo è Renato Perrini, vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che sottolinea l’ingiustizia subita dai dipendenti, soprattutto durante le festività natalizie.

“I lavoratori non solo non hanno ricevuto né lo stipendio né la tredicesima a Natale, ma devono ancora percepire il salario di aprile 2024. A novembre 2024 sono stati erogati solo 500 euro, mentre la tredicesima del 2023 è stata pagata a metà e il premio produzione di luglio 2024 non è mai arrivato. Complessivamente, mancano all’appello circa 10mila euro nei bilanci familiari di persone che spesso vivono con un solo reddito, o addirittura in famiglie dove entrambi i coniugi lavorano nella stessa struttura”, ha dichiarato Perrini.

Il consigliere ha evidenziato il dramma umano dietro i numeri: “Molti lavoratori, pur di non rinunciare all’atmosfera natalizia per le loro famiglie, hanno dovuto vendere oggetti di valore. Questa situazione è indegna e richiede un intervento immediato”.

Perrini ha chiesto al capo della task-force regionale, Leo Caroli, di riconvocare urgentemente un tavolo con il presidente della Fondazione Cittadella della Carità, la Regione Puglia e le rappresentanze sindacali. “È necessario trovare una soluzione che, pur prevedendo tempi ragionevoli per definire le vicende societarie, garantisca subito il pagamento di quanto dovuto a chi continua a lavorare, assicurando assistenza sanitaria nonostante le difficoltà economiche”.

La Cittadella della Carità, punto di riferimento per Taranto e il territorio, deve tornare a essere una realtà solida e affidabile. Perrini auspica una vendita della struttura che consenta di ripartire da zero, ma ribadisce che la priorità resta il rispetto per i lavoratori e le loro famiglie.

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