Alla vigilia dello sciopero generale indetto da CGIL e UIL, si apre una frattura nelle relazioni sindacali con Poste Italiane. Il tavolo nazionale convocato per discutere la riorganizzazione del servizio e la stabilizzazione di circa 7.500 precari si è svolto in assenza delle due sigle sindacali, organizzatrici dello sciopero.
Le rappresentanze Sindacali Unitarie e le delegazioni di CGIL e UIL sono state escluse dalla discussione, e l’accordo è stato siglato senza la loro partecipazione. Una scelta che Tiziana Ronsisvalle, segretaria generale della SLC CGIL di Taranto, definisce come “un’azione filo-governativa che emargina chi difende i diritti dei lavoratori”.
La protesta è particolarmente accesa a Taranto, dove il processo di stabilizzazione riguarda numerosi lavoratori del settore postale. “Parlare del futuro dei lavoratori senza la loro rappresentanza è un fatto gravissimo”, denuncia Paola Palumbo, coordinatrice dell’area servizi postali della SLC CGIL di Taranto.
“Questo atteggiamento ci rafforza nella convinzione di partecipare con ancora più determinazione allo sciopero di domani (venerdì 29 novembre, ndr)”, conclude Ronsisvalle, lanciando un segnale forte contro l’esclusione e la mancanza di dialogo.
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