TARANTO – Un’altra aggressione ha colpito il personale della Polizia Penitenziaria all’interno del carcere “Carmelo Magli” di Taranto. Questa mattina, intorno alle 10, un ispettore è stato colpito con un pugno in pieno volto da un detenuto con gravi problemi psichiatrici. A denunciare l’episodio è Mimmo Sardelli, segretario generale della FP CGIL di Taranto.
Il racconto arriva direttamente dalla testimonianza dell’agente, che ha preferito restare anonimo, esasperato da un clima lavorativo sempre più teso. “Il personale è sfiduciato, non crede più in un cambiamento – spiega Sardelli – e ormai rinuncia anche a denunciare in prima persona.”
L’aggressore, già protagonista di numerose richieste di trasferimento, avrebbe dichiarato di aver colpito l’agente come unica via per essere allontanato dal carcere tarantino. Una dinamica che fa emergere, ancora una volta, il problema irrisolto della presenza di detenuti con patologie psichiatriche in strutture non adeguate.
Il “Magli” di Taranto, secondo gli ultimi dati della Procura Generale di Lecce, ospita 931 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 500 unità. Una situazione di sovraffollamento cronico che si accompagna a un’organizzazione in crisi, incapace di tutelare la sicurezza sia del personale che degli stessi detenuti.
“Solo una settimana fa – aggiunge Sardelli – un altro agente ha riportato la frattura di una mano dopo un’aggressione. Non è più tollerabile che si continui a ignorare la gravità della situazione. Le visite istituzionali e le promesse di alleggerimento restano parole al vento. Intanto, nel silenzio generale, il carcere di Taranto continua a essere teatro di violenza, disagio e abbandono.”
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