TARANTO – Blitz degli uomini della Squadra Mobile di Taranto alle prime luci dell’alba: cinque fermi per omicidio e tentato omicidio commessi nei mesi scorsi nel capoluogo ionico.
L’operazione è scattata alle prime ore dell’alba, il personale della Polizia di Stato ha proceduto al fermo, emesso dalla Procura Distrettuale di Lecce e dalla Procura della Repubblica di Taranto, nei confronti di quattro indagati tarantini ritenuti presunti responsabili dell’omicidio di Cosimo Nardelli, 61 anni, avvenuto nella tarda serata del 26 maggio in Via Cugini nel capoluogo ionico; inoltre due di essi assieme a un altro indagato di origini straniere, ma nato a Taranto, sono ritenuti presunti responsabili del tentato omicidio di Cristian Troia, compiuto sempre a Taranto nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi. Tutte le persone fermate sono state condotte in Questura, poi trasferite in carcere.
Dirette dalla Squadra mobile, dal vice questore Cosimo Romano, e coordinate dai pubblici ministeri Milto De Nozza della Dda di Lecce e Francesco Sansobrino della procura tarantina, i fermi hanno riguardato Tiziano Nardelli, fratello della vittima, e Paolo, Cristian Aldo e Francesco Vuto. Mandante del delitto, secondo accuse tutte da dimostrare, sarebbe Tiziano Nardelli con Paolo Vuto, autore materiale sarebbe Cristian Aldo Vuto e Francesco Vuto il conducente dello scooter su cui erano i sicari. Quanto al movente, i contrasti sarebbero da ricondurre, secondo l’accusa, alla gestione di un’azienda agricola che vedeva in società il figlio della vittima, il fratello e la moglie di quest’ultimo.
Paolo Vuto e Cristian Aldo Vuto sono inoltre accusati insieme a un quinto indagato, il Ramazan Kasli di origini albanesi del tentato omicidio di Cristian troia il 24enne tarantino Cristian Troia, colpito al ginocchio da un proiettile mentre si trovava in piazza Pio XII a Taranto. Qui il movente sarebbe da ricercare da uno sgarro che sarebbe stato commesso dal 24enne, “reo” di aver chattato con la ex fidanzata di uno degli indagati. I cinque fermati sono assistiti dagli avvocati Luigi Danucci, Fabrizio Lamanna e Valerio Diomaiuto.
Qui sotto il video dell’operazione.
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