Ed eccola arrivare in piazza issata su un carretto tirato da un cavallo bianco. Come da tradizione, la domenica di Pasqua la statua della Madonna di Loreto è traslata in processione e a Surbo entra nel vivo la festa più attesa dell’anno. Salutata quest’anno dagli sbandieratori Rione Castello di Carovigno la domenica di Pasqua ritorna nella sua cappella per il rito più suggestivo dell’anno: quello della vestizione che si protrae a porte chiuse dalla notte sino alle prime luci dell’alba del martedì quando la chiesa vien aperta ai fedeli. Domattina all’Angelus mattutino vi faremo ammirare la Madonna vestita di oro da capo a piedi pronta per essere traslata in una processione. Così tra sacro e profano va in scena la festa delle feste che affonda le radici in un ritrovamento di un’effigie in legno scuro senza braccia di stampo bizantino in un tronco d’albero d’ulivo da parte di un contadino nelle campagne surbine e in un culto che ha come epicentro la chiesa di Santa Maria D’Aurio dove il martedì dopo Pasqua i leccesi andavano a trascorrere “lu riu” la loro Pasquetta, facendo la gita fuori porta per trascorrere una giornata spensierata e rivolgere una preghiera di ringraziamento alla vergine lauretana. In collegamento in diretta con “Mattina Sud” vi racconteremo la storia del culto, radicato nel piccolo insediamento un tempo chiamato Suburbum per secoli casale de corpore della città di Lecce, della contesa tra due parrocchie e porteremo vestita d’oro nelle vostre case la celeste protettrice di Surbo definita dal parroco di Santa Maria del Popolo, don Mattia Murra, come la prima donna della resurrezione.
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