Sono rientrati in Italia lo scorso lunedì 24 aprile i connazionali italiani evacuati dal Sudan a seguito dell’aggravarsi della crisi politica e sociale avvenuta nel Paese.
Il primo gruppo di cittadini italiani è atterrato in serata all’aeroporto militare di Ciampino a bordo di un velivolo KC-767A del 14° Stormo; il secondo gruppo, a bordo di un C-130J della 46^ Brigata Aerea, è invece atterrato in nottata, poco dopo la mezzanotte. Due velivoli distinti per un totale di 83 connazionali rimpatriati.
Le operazioni di rimpatrio sono state rese possibili grazie all’intensa attività di coordinamento e pianificazione posta in essere dal Comando della Squadra Aerea, per il tramite del Comando Operazioni Aerospaziali, e dal lavoro degli equipaggi e dagli assetti da trasporto della Forza Armata. I C-130J della 46^ Brigata Aerea hanno prima portato mezzi e personale in Sudan, tra cui un team Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo di Martina Franca con compiti AMSS (Air Marshall Security Service), per poi assicurare il trasferimento dall’aeroporto di Khartoum alla base italiana a Gibuti, da dove è stato effettuato il rimpatrio di tutti i connazionali.
Insieme a loro anche i militari della Joint Evacuation Task Force (JETF), il team militare della Difesa composto anche da Forze speciali, tra cui personale incursore del 17° Stormo di Furbara, che ha gestito sul campo le operazioni di evacuazione dal Sudan.
potrebbe interessarti anche
Taranto, PD e Csx: riporteremo i cittadini al voto
Campagna olearia, operazione dei cc baresi contro il lavoro sommerso
Sanità, Sbrollini: “Attività fisica diventa un farmaco”
AdP con Aeroporti 2030: sinergia all’insegna di innovazione e sostenibilità
Premiazioni all’istituto “Mediterraneo” a Maruggio
Taranto, schiaffeggia collega infermiere al SS. Annunziata: «Mi scuso»