Giovanni Angelino

Stop servizi sanitari del Miulli, lucani senza cure: ‘Vergogna’

“Dal 1° luglio scorso, l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ha sospeso tutte le prestazioni sanitarie per i residenti della Basilicata fino al 31 dicembre 2024. La sospensione riguarda ricoveri programmati, Day Surgery, Day Hospital, Day Service e ambulatoriale. Anche le prenotazioni per visite oncologiche, di radioterapia e per esami diagnostici strumentali come TAC, RM ed endoscopie sono state interrotte”, scrive in una nota Giovanni Angelino di Matera nel cuore.

“Questa decisione, che colpisce il diritto fondamentale alla salute, è stata presa a causa della mancata ricezione dei fondi da parte della Regione Basilicata. Quando i finanziamenti si esauriscono, lo stop alle prestazioni sanitarie diventa inevitabile. Questo scenario si è già verificato negli anni precedenti, ma quest’anno i disagi sono maggiori poiché la sospensione è avvenuta con largo anticipo”, continua Angelino.

“Il 21 giugno scorso, la Regione Basilicata aveva annunciato, tramite una nota di Massimo Mancini, direttore generale per la salute e le politiche della persona, l’imminente convocazione di un tavolo tecnico con la direzione sanitaria del Miulli per trovare una soluzione che permettesse ai lucani di ricevere le cure necessarie anche fuori regione. Tuttavia, a un mese dall’annuncio, questo tavolo tecnico non è stato ancora convocato”, spiega Giovanni Angelino.

“Ci si chiede come Vito Bardi, presidente della Giunta regionale, e Marcello Pittella, presidente del consiglio regionale, che avevano promesso di essere garanti per tutti i cittadini lucani, possano permettere una tale emergenza sanitaria. Invece di risolvere questo grave problema, l’attenzione sembra essere concentrata sulla formazione della nuova giunta regionale, lasciando i cittadini di Matera e provincia, principali utenti del Miulli, senza risposte”, sottolinea Angelino.

“È evidente che Bardi e Pittella rappresentano due facce della stessa medaglia: predicare bene e razzolare male è diventata un’abitudine anche in Basilicata. La politica sanitaria lucana è in stallo, e i cittadini ne pagano le conseguenze. Vergogna”, conclude il rappresentante di Matera nel cuore.

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