Dal 16 agosto al 29 settembre, il fermo pesca bloccherà le attività della flotta lungo l’Adriatico, da Manfredonia a Bari. A renderlo noto è Coldiretti Pesca Puglia, che assicura comunque la presenza di pesce italiano sulle tavole, grazie alla piccola pesca e all’acquacoltura. Saranno disponibili prodotti come alici, sarde, spigole e vongole, provenienti da fonti locali.
Coldiretti sottolinea l’importanza di verificare le etichette nei supermercati e pescherie, e richiama l’attenzione sulla necessità di un’etichettatura obbligatoria anche nei ristoranti, per garantire trasparenza sull’origine del pesce. Infatti, circa l’80% del pesce consumato in Italia è di origine straniera, spesso senza che i consumatori ne siano consapevoli.
Il settore ittico in Puglia vale 225 milioni di euro, con una flotta composta da 1.455 imbarcazioni che rappresentano una parte significativa della pesca nazionale. Tuttavia, Coldiretti evidenzia la crisi del settore, aggravata da decenni di calo della produzione ittica.
Il fermo pesca, secondo Coldiretti Impresapesca, non dovrebbe essere solo una restrizione temporale, ma una misura per proteggere le risorse ittiche nelle fasi biologiche cruciali. Questo, però, deve essere bilanciato con la sostenibilità economica e sociale delle comunità costiere coinvolte.
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