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Stanislao Antonio Schimera

Stanislao Schimera in pensione dopo 40 anni: “Felice di aver servito lo Stato”

Dopo una lunga e prestigiosa carriera nella Polizia di Stato, Stanislao Antonio Schimera ha lasciato il servizio il 31 gennaio 2025 per raggiunti limiti d’età.

Nato a Brindisi il 27 gennaio del 1960, Schimera ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna nel luglio del 1983 con il massimo dei voti, discutendo una tesi in Diritto Privato (relatore il Chiarissimo professor Francesco Galgano) dal titolo “il Diritto alla Salute”.

Nel 1984 ha assolto agli obblighi di leva nella Polizia di Stato in qualità di agente ausiliario per poi vincere l’anno successivo il concorso da vice-commissario della Polizia. Al termine corso di formazione è stato assegnato al III Reparto Mobile di Milano.

Ottenuta la promozione a commissario, nel 1988 è stato trasferito al Settore Polizia di Frontiera di Tarvisio con funzioni di dirigente assumendo, qualche anno dopo, la dirigenza del II Nucleo Prevenzione Crimine Puglia-Basilicata con sede in Taranto.

Nel 1992, con la qualifica di commissario capo, è stato trasferito alla Questura di Brindisi dove ha assunto dapprima l’incarico di dirigente dell’Ufficio Stranieri, di seguito quello di vice-dirigente della Squadra Mobile, quindi dirigente della Digos che ha ricoperto per circa dieci anni.

Proprio in questa veste, nel 1995, su segnalazione del capo della Polizia Ferdinando Masone, è stato promosso per merito straordinario alla qualifica di vice-questore aggiunto da Giorgio Napolitano, allora ministro dell’Interno, per avere arrestato dopo una violenta colluttazione, un pericoloso criminale che aveva esploso, a scopo di rapina, alcuni colpi di pistola all’indirizzo dello stesso funzionario e della moglie al settimo mese di gravidanza.

Nel 2001 è h ottenuto la promozione a primo dirigente ed è stato trasferito alla Questura di Bari dove ha ricoperto vari incarichi tra cui dirigente la Divisione del Personale, del Commissariato cittadino Bari San Nicola e dal 2003 dirigente della DIGOS.

Nel 2010 è stato nominato vicario del Questore e successivamente promosso a dirigente superiore. In questa veste, ha assunto l’incarico di direttore del Compartimento della Polizia Ferroviaria per la regione Calabria per poi diventare questore a Matera. Nel 2015 è stato nominato questore di Taranto, incarico che ha ricoperto sino al 30 aprile 2019, quando è stato destinato a Bari quale direttore della Nona Zona Polizia di Frontiera – Puglia, Molise e Abruzzo.

L’8 gennaio 2022 ha assunto in reggenza la direzione della Questura della provincia di Bergamo e il 22 giugno 2022, con provvedimento del Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Interno, è stato nominato dirigente generale della Polizia, permanendo nell’incarico di Questore di Bergamo.

Nella quarantennale esperienza lavorativa al servizio dello Stato nella Polizia, Schimera ha svolto senza soluzione di continuità delicati e prestigiosi incarichi di comando distinguendosi in molteplici occasioni nella lotta contro la criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel Salento, conosciuta come Sacra Corona Unita, e nell’avviare e concludere numerose e delicate indagini su reati commessi da pubblici amministratori infedeli e su formazioni terroriste nazionali e internazionali.

Per la preziosa attività compiuta, oltre alla promozione per merito, ha ottenuto numerosi encomi e lodi. Riconoscimenti che sottolineano lo straordinario spirito di sacrificio e l’abnegazione che hanno connotato e contraddistinto i numerosi anni spesi al servizio della sicurezza nonché l’indiscussa professionalità.

Nell’ultimo decennio, la sua presenza è divenuta ancora più pregnante e significativa assumendo ruoli di responsabilità sempre maggiori e facendosi promotore di numerose iniziative volte alla ricerca di massimi standard di sicurezza per il bene dei cittadini, ottenendo risultati di pregio.

In ogni realtà territoriale che lo ha visto protagonista, ha portato la sua solida esperienza, fondata su eccellenti doti organizzative e di analisi che gli hanno consentito di avere sempre una reale e globale visione degli sviluppi di ogni aspetto connesso ai profili dell’ordine e della sicurezza pubblica, in modo particolare in relazione a scenari non intellegibili nell’immediatezza.

In particolare, nella veste di questore della Provincia di Bergamo si è trovato sin da subito a fare i conti con una realtà profondamente segnata dall’emergenza Covid, esplosa in maniera violenta nella provincia orobica: riuscendo a far fronte alle esigenze interne ed esterne alla struttura di appartenenza e con una condotta sempre razionale ed equilibrata, ha dimostrato capacità organizzative anche in circostanze di estrema tensione generale.

Nel semestre aprile-settembre 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina ha saputo gestire con estrema cura e competenza tutte le problematiche connesse all’accoglienza dei cittadini ucraini, costruendo e garantendo, unitamente ai suoi collaboratori, un impianto sempre più efficiente ed efficace che non ha mai incontrato significative criticità.

Straordinario è stato poi l’impegno che quotidianamente ha profuso alla guida di una struttura che, nonostante la carenza di personale, si è trovata a dover fronteggiare le numerose e quotidiane problematiche legate alla gestione di un’utenza di cittadini stranieri in costante crescita.

Notevole inoltre l’impegno profuso anche nelle varie iniziative di carattere sociale e culturale, tra cui, degna di una speciale menzione, quella relativa allo “svelamento” del vero volto di Lorenzo Lotto, artista rinascimentale: da un suo autoritratto presente nell’opera e da un altro suo viso che spunta dal coro della basilica di Santa Maria Maggiore, a Bergamo Alta, la IV Divisione della polizia scientifica, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Trescore Balneario, ha ricavato una ricostruzione tridimensionale del volto dell’artista, opera esposta presso all’aeroporto di Orio al Serio.

Sotto la sua guida, la provincia di Bergamo ha visto l’inaugurazione del secondo posto di polizia in una struttura ospedaliera di Treviglio, necessario a far fronte al numero, purtroppo in crescita, di aggressioni ai danni del personale sanitario.

Particolarmente pregnante la sua attività nei rapporti con il mondo delle scuole. Non a caso, per celebrare la ricorrenza del 171° anniversario di fondazione della Polizia, ha scelto l’istituto superiore “Cesare Pesenti” perché caratterizzato dalla presenza di studenti di ben 47 differenti nazionalità. Un unicum nel panorama scolastico della Bergamasca, messaggio chiaro di vicinanza al mondo dei giovani e delle loro problematiche.

Ultimo, non di certo per importanza, lo straordinario impegno profuso nella pianificazione e gestione di tutti i servizi connessi a Bergamo capitale della cultura 2023. Evento che ha catalizzato quasi 12 milioni di visitatori, provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche d’Europa e del resto del mondo. Tale incremento si è registrato senza alcuna criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Durante la sua gestione, Bergamo è balzata al quinto posto nella classifica della qualità della vita de Il Sole 24Ore, graduatoria che contempla tra gli indicatori proprio sicurezza e legalità. Nel 2023, dunque, Bergamo è diventata una città più vissuta, più vivibile e più sicura.

Funzionario di Stato di indubbia moralità, ha operato con passione e spirito di sacrificio rappresentando un indiscutibile punto di riferimento, impulso e stimolo motivazionale per le giovani leve della Polizia di Stato. Ha terminato il proprio mandato il 31 gennaio 2025 per essere collocato a riposo per raggiunti limiti d’età.

“Potete immaginare il mio stato d’animo, ma sono felice di aver servito lo Stato fino all’ultimo, senza riserve – ha dichiarato Schimera -. Sono un uomo fortunato, ho incontrato tante persone straordinarie che mi hanno aiutato a crescere”.

Con il suo pensionamento, la Polizia di Stato saluta un funzionario di grande esperienza e dedizione, che ha segnato profondamente ogni realtà in cui ha operato.

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