Squinzano- Con una sentenza di ben 43 pagine pubblicata questa mattina il Collegio del Tribunale di Lecce, Presidente estensore dott.ssa Piera Portaluri, ha rigettato il ricorso promosso nei confronti dell’ex Sindaco di Squinzano Giovanni Marra dal Ministero dell’Intero, che è stato anche condannato a pagare le spese di lite.
I fatti. Lo scorso anno, a seguito delle dimissioni dei Consiglieri Comunali e del subentro della Commissione di indagine nominata dal Prefetto di Lecce, il Ministero dell’Interno instaurava innanzi al Tribunale di Lecce l’azione di incandidabilità nei confronti del Dott. Giovanni Marra, nella sua qualità di ex Sindaco del Comune di Squinzano nell’arco temporale 2018/2020.
L’ex Sindaco Marra si difendeva in giudizio con l’Avv. Paolo Gaballo, il quale formulava una serie di eccezioni di inammissibilità dell’azione del Ministero, per difetto dei presupposti di legge, e di infondatezza dell’azione, in quanto il Marra non solo era totalmente estraneo a tutti gli tutti addebiti che gli venivano contestati, ma, anzi, aveva risolto problematiche ereditate dalle precedenti Amministrazioni, come provato dalla copiosa documentazione che veniva a tal fine prodotta in giudizio.
Con la sentenza pubblicata questa mattina, il Collegio del Tribunale di Lecce, accogliendo le tesi difensive dell’Avv. Paolo Gaballo, ha rigettato il ricorso nei confronti dell’ex Sindaco di Squinzano Giovanni Marra.
Particolarmente significativi sono alcuni passaggi della sentenza dove il Giudice accerta l’inesistenza di un provvedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, quale indefettibile presupposto per la richiesta di incandidabilità del Marra, l’attribuzione ad altri amministratori locali di taluni addebiti mossi al Marra, l’estraneità di quest’ultimo ad altre contestazioni, “l’intrinseca contraddizione dei giudizi valutativi espressi dalla commissione di indagine”, il fatto che “la commissione non abbia speso una parola, nemmeno per contestarle, circa le iniziative di contrasto alla corruzione indicate dal Sindaco Marra, non gli viene contestata una sola delibera di Consiglio Comunale o di Giunta e quasi tutte le anomalie rilevate riguardano materia di stretta competenza degli uffici amministrativi. In sintesi, non è alla condotta del Marra che può attribuirsi la causa dello scioglimento del Comune di Squinzano, peraltro solo in ipotesi, come nella peculiare fattispecie: le anomalie addebitategli, per come diffusamente innanzi esposto, già ontologicamente insussistenti, non sarebbero nemmeno riferibili in alcun modo a comportamenti rivelatori del suo intento di proseguire nel solo della precedente consiliatura, smentito, per quanto riguarda l’unico addebito più serio e significativo, dal rinnovo della graduatoria”.
Il Ministero è stato anche condannato a pagare complessivi euro 8.300,00 di spese legali.
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Soddisfazione per l’esito del giudizio è stata espressa dall’Avv. Gaballo e dal dott. Marra: “ho sempre avuto fiducia nella magistratura, il Tribunale di Lecce ha confermato la trasparenza e la legittimita’ della mia azione amministrativa, ritenendomi NON RESPONSABILE DELLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE; del resto, non poteva essere diversamente visto che la vicenda ha inizio nel 2017 con un esposto del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del Presidente di Arca Sud Sandra Zappatore, quando non ero neanche consigliere comunale. Se non fossimo andati a casa grazie alla firma di nove consiglieri, avremmo potuto fare ricorso anche al provvedimento relativo allo scioglimento. Tra l’altro, il provvedimento di scioglimento riguarda il consiglio comunale NELLA SUA INTEREZZA, lo dice la stessa sentenza. L’unica consolazione e’ che la gestione commissariale stia portando avanti tutte le opere pubbliche programmate e progettate durante la mia amministrazione. Ringrazio il mio avvocato, un ottimo professionista che con grande impegno e’ riuscito a far emergere tutta la verita’, la mia famiglia, gli amici e i tantissimi cittadini di Squinzano che hanno creduto sempre nella mia onesta’”.
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