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Taranto: sparatoria in Viale Magna Grecia (foto Todaro/AntennaSud)

Taranto: sparò per uccidere gli agenti, 15 anni e 7 mesi a Varallo

Sparò con inaudita violenza, fino a consumare l’intero caricatore. Un modus operandi che, secondo i giudici del Tribunale di Taranto, configura il dolo omicidiario di Pantaleo Varallo, quarantaseienne tarantino che, il 22 gennaio del 2022, ferì due agenti della Polizia di Stato nei pressi di Viale Magna Grecia. Il collegio giudicante, presieduto da Tiziana Lotito e composto dai giudici Paola D’Amico e Anna Lucia Zaurito, ha reso note le motivazioni della condanna a 15 anni e 7 mesi di Varallo per tentato omicidio.

Poco più di tre anni fa, infatti, Varallo ferì gli assistenti capo Angelo Ancona e Biagio Tagliente al termine di un conflitto a fuoco, dopo aver rubato un’automobile al proprietario di un concessionario. Recatosi in viale Magna Grecia, infatti, l’imputato ingaggiò una sparatoria contro gli agenti, ferendo Ancona alla mano sinistra e Tagliente all’avambraccio e al petto (con il proiettile che fuoriuscì dal corpo dell’agente).
Pur avendo riconosciuto la seminfermità di mente al Varallo, aggravata dall’uso di cocaina testimoniata dagli esami tossicologici, i giudici hanno descritto la condotta come “idonea a determinare la morte” degli agenti, come dimostrerebbero i numerosi colpi esplosi a brevissima distanza e all’altezza del capo dei poliziotti.

Un comportamento che integra tutti gli elementi del tentato omicidio, con l’aggravante dell’aver agito nei confronti di pubblici ufficiali. Varallo avrebbe cagionato ulteriori lesioni ad altri agenti nel momento dell’arresto, tentando di sottrarre le armi ai poliziotti. Il Tribunale, inoltre, ha negato all’imputato le circostanze attenuanti generiche, pur riconoscendogli il vizio parziale di mente, bilanciato però dalla recidiva semplice contestata al Varallo.

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