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Spari in Vico Caroli, Di Palmo davanti al Gip: “È stato un incidente”

Aveva paura, ha detto al giudice l'ex latitante, di non essere creduto e di non rivedere, chissà per quanto, il figlioletto di quattro anni. Con cui in effetti si trovava quando è stato scovato dai carabinieri

FRANCAVILLA FONTANA – Sapeva di essere in torto, perché a casa si trovava grazie ad un permesso che no, non prevedeva tutti quelli invitati. Per questo, dopo il fattaccio, si è dato alla macchia, iniziando una latitanza lunga sei mesi infine terminata lo scorso lunedì pomeriggio.

Cioè, quando i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e del nucleo investigativo di Brindisi hanno catturato nei pressi Lido Gandoli, sulla costa ionica, il 35enne Daniele Di Palmo, ritenuto l’autore del ferimento di un 45enne all’interno dell’abitazione di Vico Caroli, nel centro abitato della Città degli Imperiali.

Davanti al Gip, nel carcere di Taranto dove è ora detenuto, Di Palmo, accompagnato dal difensore Daniela D’Amuri, ha spiegato la sua versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Spari in vico Caroli, il racconto

Era il 29 settembre, il giorno di San Michele. Il pranzo della domenica, prima ancora del dolce, finì nel sangue per un colpo partito in maniera accidentale da una pistola portata in casa dallo stesso ferito. Dettaglio più, dettaglio meno, i racconti dei diretti interessati, per quanto in evidente differita, coincidono. Eppure, Di Palmo, piuttosto che attendere i carabinieri per spiegare l’incidente, preferisce fuggire, nascondendosi sulla costa. Ci resterà per sei mesi.

Aveva paura, ha detto al giudice, di non essere creduto e di non rivedere, chissà per quanto, il figlioletto di quattro anni. Con cui in effetti si trovava quando è stato scovato dai militari. Ed è a loro, davanti al Gip, che Di Palmo ha rivolto un ringraziamento per la delicatezza con cui l’arresto è stato eseguito. Citando il colonnello Leonardo Acquaro, comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, nella “massima Sicurezza”. 

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