MESAGNE- Simone Tondo si è costituito agli uomini del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Vito dei Normanni: si tratta di uno dei 30 indagati dell’operazione Fire di Mesagne che avrebbe smantellato una presunta organizzazione criminale dedita al narcotraffico, con soggetti contigui a elementi di vertice della Sacra corona unita, tra cui il boss Giovanni Donatiello, alias “cinque lire”.
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Costituendosi, il 27enne Simone Tondo di Mesagne, assistito dall’avvocato Raffaele Missere con cui si è presentato nella mattinata del 20 febbraio in compagnia carabinieri, ha evitato che i militari avviassero l’iter per l’emissione di un mandato di arresto Europeo, poiché risiede in Germania, e che fosse arrestato dalla polizia tedesca che lo avrebbero condotto nel carcere straniero, in attesa dell’estradizione.
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Simone Tondo ora è ai domiciliari e a breve sarà fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Cinzia Vergine. All’appello, tuttavia, manca un altro indagato, Fabio Ferruccio, assistito dall’avvocato Rosanna Saracino, che dovrebbe, anche lui, trovarsi in Germania e potrebbe essere destinatario di un Mae (mandato d’arresto europeo).
Approfondimento, il mandato d’arresto europeo (Mae)
Introdotto con la decisione quadro 2002/584 dal consiglio dell’Unione Europea, e attuato in Italia con legge 69/2005, il mandato di cattura europeo è un provvedimento giudiziario emesso da uno Stato membro dell’UE per consentire l’arresto e la consegna da parte di altro Stato membro di un soggetto ricercato per l’esercizio dell’azione penale o dell’esecuzione di una pena ovvero di una misura di sicurezza. La finalità perseguita è quella di garantire agli Stati membri dell’UE una rapida e agevole procedura di consegna dei ricercati.
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