Nel 2024, ignorare che l’attuale modello di sviluppo economico ha compromesso il clima è inaccettabile. È necessaria una nuova visione politica e culturale per affrontare le cause di una siccità ormai cronica. Le infrastrutture e le politiche climatiche non possono più essere rimandate. L’Italia deve affrontare queste sfide per evitare un peggioramento ambientale ed economico, che non può essere risolto con soli contributi straordinari.
I presidenti di Legacoop delle regioni meridionali esprimono preoccupazione per la drammatica siccità che sta colpendo il Sud, in particolare Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata e Calabria. In Sardegna, l’area orientale è la più colpita, mancando infrastrutture adeguate.
La siccità sta avendo gravi impatti sociali ed economici, colpendo duramente l’agricoltura con perdite di 4 miliardi di euro e la scomparsa di quasi 33 mila posti di lavoro nel primo trimestre del 2024. In Basilicata, la produzione di grano è calata del 90%, mentre in Puglia la produzione di olive è scesa sotto il 50%. In Sicilia, la crisi ha portato al collasso del settore agricolo con perdite del 70% nella produzione cerealicola.
Il settore agroalimentare è il più colpito, pagando il prezzo più alto di una crisi influenzata dai cambiamenti climatici ma aggravata dall’assenza di una politica infrastrutturale adeguata. Le dighe e gli invasi del Mezzogiorno sono simboli di incuria: il 50% delle dighe siciliane non è mai stato collaudato, e molti invasi registrano una riduzione d’acqua fino al 65%.
Anche il turismo è in crisi, con un calo di fatturato e un aumento delle cancellazioni delle prenotazioni dovute alla carenza d’acqua. La situazione minaccia non solo l’economia del Sud ma l’intero sistema paese.
La crisi ha evidenziato la fragilità delle infrastrutture del Mezzogiorno e l’assenza di una visione politica ed economica. È necessaria una maggiore consapevolezza da parte del Governo Nazionale, con un approccio deciso e risorse adeguate. Serve una cabina di regia coordinata dalla Protezione Civile per identificare le criticità infrastrutturali e adottare provvedimenti straordinari per alleviare i disagi delle aziende agricole e zootecniche.
Le misure del D.L. Agricoltura, sebbene utili, non sono sufficienti per impedire la crisi irreversibile delle aziende del Sud. Senza un intervento deciso, l’economia del Sud rallenterà, rendendo il divario con il resto del Paese incolmabile.
Claudio Atzori, Legacoop Sardegna; Filippo Parrino, Legacoop Sicilia; Anna Ceprano, Legacoop Campania; Carmelo Rollo, Legacoop Puglia; Chiara Iosue, Legacoop Molise; Innocenzo Guidotti, Legacoop Basilicata; Lorenzo Sibio, Legacoop Calabria; Luca Mazzali, Legacoop Abruzzo.
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