La Puglia è stretta nella morsa di una siccità grave ed emergenziale, con danni stimati oltre il miliardo di euro in poco più di due anni e raccolti dimezzati, mettendo a rischio la disponibilità di prodotti come ciliegie, grano, miele e olive sugli scaffali dei negozi.
Questa la denuncia di migliaia di agricoltori della Coldiretti, che insieme a cittadini, sindaci e consumatori, hanno richiesto interventi immediati alla Regione Puglia, sottolineando che senza acqua l’agricoltura muore e viene a mancare il cibo per i cittadini.
Le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno hanno già compromesso le clementine, finite al macero per mancanza di acqua. Anche la produzione di grano per pane e pasta è stata dimezzata a causa della prolungata siccità.
La crisi idrica ha determinato un calo drastico del foraggio nei pascoli, aumentando i costi per l’acquisto di mangimi necessari a nutrire gli animali. Gli apicoltori hanno visto la produzione di miele ridursi di oltre il 60%, mentre le previsioni per la prossima raccolta di olive stimano un crollo del 50% rispetto all’anno precedente, con gravi ripercussioni sulla produzione di olio extravergine.
Gli agricoltori sono costretti a ricorrere all’irrigazione di soccorso con costi altissimi dovuti al caro gasolio per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti. I pozzi artesiani stanno franando e quelli a falda superficiale si stanno prosciugando.
“Se manca l’acqua, manca il cibo per i cittadini. I campi e le stalle sono stretti nella morsa della siccità a causa di una gestione fallimentare delle risorse idriche e della bonifica in Puglia,” afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. “Va istituito un tavolo regionale permanente per l’emergenza irrigua e la siccità, che affronti immediatamente le problematiche legate a ARIF e ai consorzi di bonifica commissariati.”
Ogni anno, in Puglia viene perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione inaccettabile per una regione che soffre di una cronica mancanza d’acqua. La Coldiretti sottolinea la necessità di importanti opere per ridisegnare l’assetto idrico e idrogeologico della regione, garantendo l’approvvigionamento idrico per la popolazione e l’adeguata irrigazione delle produzioni agricole, artigianali e industriali.
La Puglia è la regione italiana dove piove meno, ma quando avvengono piogge violente, l’acqua non viene raccolta per mancanza di invasi.
Con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione, è imperativo sfruttare le risorse del PNRR per affrontare lo stato di emergenza cronica della regione, con costi enormi per tutti i settori produttivi e la popolazione.
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