I primi 270 minuti di campionato sono ormai alle spalle, per le pugliesi del Girone H di Serie D è tempo di un iniziale piccolo bilancio su quello che è stato l’approccio alla nuova stagione. Un approccio contraddistinto nel complesso dal rispetto di quelle che erano le attese: davanti ci sono due delle tre compagini nostrane che, secondo le previsioni della vigilia, avrebbero potuto dire la loro nella corsa al salto di categoria diretto, la Virtus Francavilla e il Casarano; gli imperiali sono addirittura a punteggio pieno, nove punti conquistati su altrettanti disponibili, e, se non fosse per la sorpresa Palmese che fino a qui ha tenuto il loro passo, guarderebbero tutti gli altri dall’alto in basso; i salentini, invece, di punti ne hanno sette, ma possono ritenersi soddisfatti di quanto compiuto fino a questo momento. Insieme a loro, almeno in linea teorica, ci sarebbe dovuta essere la Fidelis Andria che è al contrario ad ora la principale delusione del raggruppamento tra le pugliesi: tre pareggi in altrettante partite disputate, una squadra che fa fatica a esprimere il suo miglior calcio e tutta una serie di vicissitudini societarie che hanno minato la tranquillità dell’ambiente.
Al fianco dei federiciani, sempre a proposito di delusioni, non se la passa benissimo neanche il Martina, due sconfitte in altrettante gare interne e appena tre punticini messi in saccoccia fino a qui. Peggio di loro, a queste latitudini, soltanto il Fasano, l’Ugento e il Brindisi, tutti con una sola lunghezza all’attivo, con quest’ultimo che ha già cambiato guida tecnica e ha da recuperare l’handicap dei 12 punti di penalizzazione. Tornando a chi sorride, è sorprendente l’avvio del Gravina di mister Tiozzo, superato in casa dalla Palmese alla seconda di campionato, ma uscito vittorioso dalle trasferte di Martina e di Fasano della prima e della terza giornata. I murgiani sono appaiati a quota 6 al Nardò, squadra che ha seguito lo stesso trend, imponendosi fuori casa e perdendo nettamente tra le mura amiche. A completare il quadro il Manfredonia di mister Cinque, fermo a tre lunghezze più indietro e ancora a caccia di quelle certezze che nella scorsa stagione gli consentirono di salvarsi senza neanche passare dai playout.
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