BARI – Una sosta che arriva in un momento in cui le cose al Bari non vanno bene. I biancorossi occupano la decima posizione in serie B, con 13 partite disputate. E’ vero che l’entusiasmo nel capoluogo pugliese non si è mai riacceso dopo la finale playoff persa contro il Cagliari, ma è anche vero che quel tesoretto di un pareggio e due vittorie consecutive sarebbe dovuto servire per un rilancio della squadra finalizzato soprattutto ad attirare le simpatie del popolo biancorosso.
La sensazione è che quei 1500 tifosi visti a Piacenza contro la Feralpisalò abbiano occupato gli spalti solo per la maglia, perché ormai la spaccatura con la società dei De Laurentiis e adesso anche con Ciro Polito, è sotto gli occhi di tutti. L’ultimo dei responsabili è senza dubbio Pasquale Marino che sta cercando di incastrare nel miglior modo possibile i pezzi di un puzzle incolore.
La difesa a tre è servita per sfruttare al meglio le qualità degli esterni, tanto che Achik ha realizzato il suo primo gol, unica nota positiva della trasferta piacentina. Purtroppo il Bari non ha Bonucci, Chiellini e Barzagli in difesa e Brenno deve ancora prendere la giusta confidenza con il campionato di Serie B italiano. Motivo per cui se gli attaccanti riescono a segnare tre gol, con la difesa a tre uomini il rischio della squadra barese è quello di subirne altrettanti. Valerio Di Cesare sta attraversando un momento di down, perché il suo periodo negativo non è solo figlio della prestazione inguardabile di Piacenza. Marino in queste due settimane deve valutare il momento dei suoi uomini e fare delle scelte coraggiose, anche se a qualche senatore potrebbero non piacere.
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