“Sono migliaia i docenti che hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento o la specializzazione per il sostegno in un altro Paese dell’Unione europea e che aspettano il riconoscimento del titolo professionale da parte del Ministero dell’Istruzione, nel rispetto delle direttive europee recepite dall’Italia. Un vero e proprio esercito di insegnanti dimenticati che, dopo aver presentato regolare domanda, risultano in attesa del riconoscimento delle qualifiche professionali. Una lunga attesa che, nella maggior parte dei casi, supera di gran lunga i termini previsti dalla legge. Ad oggi, infatti, sono circa 13mila le domande di riconoscimento presentate e ancora pendenti presso il Ministero”. Così Giovannj Maiorano, onorevole di Fratelli d’Italia e componente della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati e membro della Commissione Parlamentare Antimafia.
“Si tratta di persone che, in maniera del tutto legittima, hanno intrapreso percorsi professionali all’estero e che meritano di essere presi in considerazione attraverso il riconoscimento dei titoli. Un disagio per questi insegnanti che, in assenza del riconoscimento, vengono inseriti con riserva nelle graduatorie provinciali di supplenza, rimanendo inevitabilmente penalizzati come, ad esempio, nel caso dell’ordinanza ministeriale n. 112 del 2022 dell’allora Ministro Bianchi, la quale addirittura inibiva a questi docenti la facoltà di sottoscrivere un contratto”, continua Maiorano.
”Una vicenda che, in generale, ha visto migliaia di ricorsi presentati al Tar e poi al Consiglio di Stato, molti dei quali già vinti dai ricorrenti con conseguente danno economico per lo Stato. Questa categoria di insegnanti merita di essere ascoltata e considerata. Ecco perché nei giorni scorsi ho depositato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per informarlo sulla questione e, allo stesso tempo, sollecitare un intervento al fine di evadere le domande di riconoscimento delle abilitazioni all’insegnamento conseguite all’estero entro i termini previsti dalla legge. Un’azione necessaria per evitare un ulteriore aggravio della situazione di questi docenti ed eventuali oneri aggiuntivi per le casse dello Stato per via dei numerosi ricorsi”, conclude il deputato ionico Giovanni Maiorano.
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