MESAGNE – È detto “il professore” Daniele Vicientino, oggi 49enne in semilibertà, ex primula rossa della sacra corona unita che il collaboratore di giustizia Ercole Penna, alias lino u biondo, ha tratteggiato nelle sue dichiarazioni “Quando uso l’aggettivo nostro faccio riferimento al gruppo capeggiato da me, da Massimo Pasimeni (piccolo dente), da Antonio Vitale e da Daniele Vicientino. Posso dire che noi quattro sostanzialmente stiamo sullo stesso piano al vertice dell’associazione e godiamo di poteri equivalenti. Nel periodo in cui Pasimeni e Vitale erano detenuti, io e Vicientino, liberi, godevamo di pieni poteri e potevamo prendere qualsiasi decisione riguardante l’associazione”.
Sacra corona unita: “Scadenza custodia detentiva e pax mafiosa: pericolo incremento criminalità”
Il regime di semilibertà di Daniele Vicientino è stato stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Messina, città dove si trova recluso dal 2011. Vicentino potrà lasciare il carcere di giorno per andare a lavorare. E per fare poi rientro in cella nelle ore serali e notturne.
Il professore è finito in carcere nell’operazione Calipso del 29 settembre 2010 condotta dal reparto operativo speciale dei carabinieri e dalla direzione distrettuale Antimafia con a capo Cataldo Motta, da cui è stato latitante fino al 14 marzo 2011 quando è stato ritrovato e condotto in carcere.
Nell’operazione antimafia Calipso finirono in cella l’altro luogotenente del clan dei Mesagnesi e attuale collaboratore di giustizia Ercole Penna, e l’ex contrabbandiere internazionale Albino Prudentino di Ostuni, preso a Valona dalla polizia albanese. Vicientino ha alle spalle già una condanna per 416 bis (associazione mafiosa) e precedenti per contrabbando di sigarette.
L’operazione Calipso del 2010
Erano 11 gli indagati nell’ambito dell’operazione Calipso condotta a settembre 2010 dal Ros che in quell’occasione arrestarono Giuseppe Ercole Penna, Albino Prudentino, Bruno Bembi, Giovanni e Maurizio Vicientino, Angelo Cavallo e Tiziano Maggio. Era il nuovo network della Sacra Corona Unita, quello che faceva capo a Daniele Vicientino, colui secondo il quale “bastava una semplice apparizione per fare sbiancare avversari e vittime delle estorsioni”.
Accanto a Penna e Vicientino, a pilotare la transizione della criminalità organizzata dallo sfruttamento delle rendite finanziarie del contrabbando a nuovi affari, proprio uno degli uomini di punta del traffico di sigarette, l’ostunese Albino Prudentino, 59 anni all’epoca dei fatti, di Ostuni.
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