BARLETTA – Potrebbe essere stata lavata appena prima del sequestro la Golf nera su cui Michele Cilli è salito la notte del 15 gennaio. Continua a tener banco la scomparsa del 24enne di Barletta, di cui non si sa più nulla da dieci giorni. Nella mattinata di lunedì è partito il piano provinciale di ricerca autorizzato dalla Prefettura, ma soprattutto sono state avviate le analisi della Scientifica sugli elementi sequestrati dalle autorità.
Riflettori puntati sulla Volkswagen con targa tedesca che le forze dell’ordine hanno individuato all’inizio della scorsa settimana. Le prime operazioni con il luminol avrebbero rilevato alcune tracce non meglio specificate all’interno della vettura, che però potrebbero essere determinanti in una fase calda delle indagini.
Ad implementare le attività investigative ci sarà anche il criminologo forense Gianni Spoletti. Secondo il professionista di Bolzano, arrivato a Barletta lunedì sera, potrebbero essere decisive le prossime 24 ore per arrivare sia a Michele Cilli sia ai responsabili della sua sparizione.
Su questo aspetto preme Michele Cocchiarole, avvocato della famiglia Cilli, secondo il quale i suoi assistiti sarebbero stati abbandonati dalla Prefettura nel corso della scorsa settimana. Le ricerche sono state condotte in via autonoma da familiari e volontari, con le forze dell’ordine che hanno da poco avviato le ricerche con cani molecolari e droni. Le ispezioni proseguono lungo gli argini del fiume Ofanto, nella zona nord dell’agro barlettano, dopo aver setacciato la zona industriale a sud della città nell’area dell’ex cartiera.
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