Schiaffo al sanitario: «Ho sbagliato e ho chiesto scusa»

TARANTO: «Mi preme riportare la giusta versione dei fatti in merito all’episodio avvenuto ieri al Pronto Soccorso del SS Annunziata di Taranto, dal momento che sono parte in causa.

Sono un operatore sanitario della Sanitaservice e lavoro nelle strutture del territorio jonico. Ieri non ero in servizio, quando mia sorella mi ha allertato per un malessere importante di mio padre, avvisandomi del fatto che aveva già chiamato per ben tre volte l’ambulanza affinché venisse soccorso il nostro familiare, che abita a due angoli dal nosocomio.
All’arrivo al Pronto Soccorso, mio padre in un momento di particolare dolore e agitazione, con pressione ormai altissima e difficoltà a respirare, ha riportato in maniera concitata e a voce alta quanto stava vivendo, e ha riferito un insopportabile bruciore al petto; l’infermiere ha risposto urlando e inveendo contro mio padre che solo un’ora dopo è stato operato a causa di un infarto, e che dovrà subire un’altra operazione a cuore aperto. Non ho saputo contenere il disagio e la rabbia per la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo e, sbagliando, ho dato uno schiaffo all’infermiere.
Certamente mi scuso per quello che è accaduto, e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all’infermiere e dallo stesso ho ricevuto altrettanto. Scambio di scuse che è avvenuto davanti ai carabinieri. Dunque nessuna insofferenza per la fila e nessuna prevaricazione da parte mia che lavoro nella sanità e rispetto il lavoro di tutti, ma ritengo si debba avere estrema delicatezza nel trattare la sofferenza di chi si rivolge ai sanitari per necessità. Ciò significa non frasi urlate, non superficialità, né risposte come quella che ho sentito ieri: “Qui volete essere tutti serviti per primi”. Il punto è che non siamo al ristorante, ma in un luogo dove la cura dovrebbe partire dal modo in cui i pazienti vengono trattati, dunque da quella che dovrebbe essere l’accoglienza»

Francesco
operatore Sanitaservice

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