Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

SAPPE: “Tutelare Polizia Penitenziaria da accuse razzismo”

“È un dovere tutelare le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria e dell’intero Comparto Sicurezza, alla luce delle inaccettabili conclusioni del rapporto sull’Italia della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, adottato il 2 luglio e pubblicato oggi”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).

Capece sottolinea l’importanza del lavoro trasparente svolto dalla Polizia Penitenziaria, affermando che il SAPPE si impegna a rendere il carcere una “casa di vetro”, un luogo dove la società civile può osservare chiaramente l’operato degli agenti. “Nulla abbiamo da nascondere”, prosegue Capece, “e questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale lavoro svolto quotidianamente dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria, con professionalità, abnegazione e umanità”.

Capece ricorda che ai detenuti delle carceri italiane, siano essi italiani o stranieri, sono garantiti tutti i diritti, dall’integrità fisica e salute mentale, alla tutela dei rapporti familiari e sociali. “Gli operatori penitenziari, la magistratura, le associazioni di volontariato e altre realtà legate alle marginalità collaborano quotidianamente per garantire questi diritti”.

Il leader del SAPPE elogia l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, che rappresentano lo Stato in un contesto estremamente complesso. “Il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri”, afferma Capece, “dice mille volte grazie ai poliziotti penitenziari, veri eroi del quotidiano, per quello che fanno ogni giorno nelle carceri italiane per garantire ordine e sicurezza”.

Capece conclude criticando aspramente le affermazioni contenute nel rapporto europeo, ritenendole denigratorie verso chi, con grande professionalità e umanità, rischia la vita quotidianamente per garantire la sicurezza di tutti, compresi i detenuti, italiani e stranieri. “Altro che razzisti!”, tuona Capece, difendendo con fermezza il lavoro della Polizia Penitenziaria.

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